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Whirling witchcraft – Recensione

In Whirling witchcraft le streghe distillano pozioni per costringere gli avversari a riempire il banco di lavoro di ingredienti per ottenere punti.

Whirling witchcraft è un gioco in cui i partecipanti impersonano streghe intente a creare pozioni, ma con uno scopo particolare: il vostro obiettivo sarà infatti quello di riempire il banco di lavoro del giocatore alla vostra destra in modo che questo sia costretto a restituirvi degli ingredienti, che finiranno nel vostro cerchio magico e costituiranno i punti vittoria. Vediamo subito come si gioca.

Come si gioca a Whirling witchcraft

Una partita a Whirling witchcraft dura un numero di round variabile e si conclude nel momento in cui uno o più giocatori si trovano ad avere 5 o più ingredienti (cubetti) nel proprio cerchio magico. Ogni round è composto da due fasi, una di studio e una di distillazione delle pozioni. Ogni giocatore inizia con una certa strega (tutte uguali nelle prime partite, poi con poteri diversi se preferite), un certo numero di ingredienti nel banco di lavoro e quattro carte pozione pescate a caso. Nella fase di studio ciascuno sceglie una delle pozioni che ha in mano, poi le carte vengono rivelate tutte insieme e, se presenti, si applicano gli effetti dei simboli arcani su di esse avanzando sull’apposito tracciato. A questo punto inizia la fase di distillazione. Ciascun giocatore può usare le carte pozione che ha giocato per produrre ingredienti da mettere nel calderone.

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Per farlo deve avere gli ingredienti richiesti sul piano di lavoro. Gli ingredienti prodotti, invece, vengono presi della riserva generale e messi nel calderone. Quando tutti hanno finito, si passa il calderone al giocatore alla propria destra. Questi deve sistemare negli spazi del banco di lavoro tutti gli ingredienti possibili. Tutti quelli per cui non ha posto torneranno al giocatore che gli ha passato il calderone diventando punti vittoria. Ci sono cinque tipi di ingredienti: rospi, ragni, funghi, mandragola e cuore d’ombra. Questi ultimi due sono più difficili da produrre e la plancia ha meno spazi in cui conservarli, rispettivamente 3 e 4 rispetto ai 9 spazi degli ingredienti più comuni. Quando uno o più giocatori al termine di un round arrivano o superano i 5 punti la partita termina e chi ha più punti è il vincitore. In caso di pareggio, vince chi ha più ingredienti diversi nel ce4rchio magico.

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Materiali e grafica

La grafica è sicuramente uno dei punti forti di Whirling witchcraft, che si presenta bene con una scatola piacevolmente illustrata e robusta e prosegue bene anche all’interno con illustrazioni simpatiche e tanti bei colori. I materiali sono di buona qualità e la carte sono sufficientemente spesse. L’elemento più affascinante sono sicu­ramente i calderoni 3D coloratissimi e composti da pezzi di cartone estremamente spessi da assemblare. Gli ingredienti sono rappresentati da cubetti di cinque colori diversi e la grafica delle carte è molto semplice da leggere. Se volete dare un’occhiata al contenuto della scatola potete guardare questo breve video di unboxing:

 

I commenti del Topo di Ludoteca

Whirling witchcraft è un gioco molto colorato con illustrazioni carine e graziosi calderoni 3D. A livello di regole si tratta di un gioco piuttosto semplice, tuttavia il fatto di dover prestare costante attenzione al contenuto del banco di lavoro del giocatore al proprio fianco lo rende un po’ troppo complesso per i bambini. L’indicazione di età 14+ mi sembra però eccessiva: lo consiglierei dai 10-11 anni. Whirling witchcraft richiede un costante equilibrio tra il cercare di svuotare il proprio banco di lavoro e il riempire quello del giocatore successivo; al contempo, se si hanno troppo pochi ingredienti se ne produrranno pochi, con il rischio di non riuscire a fare punti. Teoricamente la fase di distillazione si gioca in contemporanea, quindi è difficile capire bene cosa fa il giocatore dopo di voi. Le regole offrono la possibilità di giocarla in ordine in base al numero indicato sull’ ultima pozione studiata da ciascun giocatore, ma questo dilata il tempo di gioco. La possibilità di utilizzare streghe con poteri diversi è interessante e vivacizza la partita. Il fatto di doversi scambiare le carte dopo ogni round mitiga sicuramente la sfortuna legata a una brutta pescata, ma al contempo fa sì che a volte si debbano cedere carte favorevoli agli avversari senza sapere cosa si riceverà in cambio. Di fatto mi sembra che il target del gioco non sia troppo chiaro. I principali utenti potrebbero essere famiglie con figli già grandicelli e non troppo avvezzi a giocare, che non si infastidiscono per un fattore aleatorio abbastanza presente. Whirling witchcraft si gioca bene anche in due, situazione in cui a mio gusto funziona meglio perché si deve tenere conto solo di due banchi di lavoro anziché di tre. Per ora il gioco non è localizzato m italiano ma il testo sulle carte è davvero minimo.


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6.7

Esperienza di gioco

6.0/10

Materiali e grafica

7.0/10

Rigiocabilità

7.0/10

Pro

  • Tavolata vivace e colorata
  • Buona scalabilità

Contro

  • Target non molto chiaro

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.