Tiny towns – Recensione

Tiny towns è un gioco di Peter McPherson edito da Alderac Entertainment Group. In questo simpatico titolo per 1-6 giocatori siete chiamati a costruire vari tipi di edifici sulla vostra plancia allo scopo di ottenere il maggior numero di punti a fine gioco. Ma state attenti: non è facile quanto potrebbe sembrare!

Panoramica del gioco

In Tiny towns ogni giocatore riceve una plancia 4×4 che costituisce la sua città. Su di essa può costruire 6-7 tipi di edifici che danno punti ciascuno un modo diverso cercando le combinazioni più favorevoli. Il flusso di gioco è molto semplice: il giocatore di turno sceglie una risorsa tra le cinque disponibili (grano, legno, vetro, pietra, mattone), tutti i giocatori prendono un cubetto corrispondente della riserva e lo piazzano su uno spazio a scelta della griglia. Poi chi ne ha la possibilità sceglie se vuole costruire un edificio. Il turno poi passa al giocatore successivo e si prosegue in questo modo.

Tiny towns 2

Per essere costruito, ciascun edificio richiede un preciso numero e tipo di risorse che vanno sistemate in caselle diverse ricostruendo il pattern mostrato dalla carta. Gli edifici più semplici richiedono 2-4 risorse, ma ve ne sono anche da 5-6. Ogni casella può contenere solo una risorsa o un edificio. Quando si costruisce si scartano tutte le risorse richieste dell’edificio in questione, che viene piazzato su una delle caselle liberate in questo modo.

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La strategia è quindi tutt’altro che semplice e il gioco richiede un buon livello di ragionamento. Se lo preferiscono, i giocatori possono, anziché sceglierle a giro di tavolo, selezionare le risorse tramite un mazzo di apposite carte (utilizzato anche per le partite un solitario). Il gioco può terminare in momenti diversi per i vari giocatori: quando un giocatore non può più piazzare risorse oppure non può o non vuole più costruire edifici, la sua partita termina. Gli altri possono continuare a giocare. Quando tutti hanno finito, si scartano tutte le risorse avanzate nelle caselle della plancia e ogni casella vuota dà un malus di 1. Poi si conteggiano i punti per ciascun tipo di edificio.

Tiny towns 3

I giocatori possono anche optare per una piccola regola che consente di accantonare al massimo due risorse per partita senza subire penalità. Questa possibilità può risultare molto utile perché gli spazi non sono tanti e vanno gestiti attentamente. I cottage sono l’unico edificio presente in modo fisso. Per tutti gli altri tipi di edifici si seleziona una carta a caso fra le quattro disponibili. In questo modo pattern di costruzione e modi di fare punti sono sempre diversi. Inoltre ogni giocatore può selezionare a inizio partita un monumento a scelta tra due: questo è un edificio personale che solo il giocatore può costruire e che gli offre punti e abilità uniche.

Materiali e grafica

Nella scatola di Tiny Towns troverete:

  • 6 plance giocatore;
  • 25 carte Edificio;
  • 15 carte Monumento;
  • 15 carte Risorsa;
  • 126 edifici in legno;
  • 90 cubetti risorsa;
  • 6 monumenti in legno;
  • martello del Mastro costruttore;
  • blocchetto segnapunti;
  • regolamento.

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Tiny towns offre un bel colpo d’occhio grazie al gran numero di edifici colorati in legno di diverso tipo. Le plance sono di buono spessore, i cubetti risorse hanno colori ben distinguibili e le carte edificio sono grandi, facili da interpretare e caratterizzate da belle illustrazioni. Complessivamente il lavoro editoriale risulta di buon livello.

I commenti del Topo di Ludoteca

Tiny towns è un gioco tanto semplice nel gameplay quanto profondo nella strategia e nel ragionamento che richiede. Il gioco è essenzialmente un astratto che richiede di creare pattern di risorse prima e di edifici poi su una plancia dove lo spazio è poco e quindi una costruzione messa nel posto sbagliato a inizio partita può precludere a rendere molto difficoltosa la costruzione degli edifici che richiedono un numero elevato di risorse, come i monumenti.

Il gioco ha un livello di interazione davvero minimo legata alla scelta delle risorse da usare da parte dei giocatori. Se si opta per la versione di selezione tramite carte, è in tutto e per tutto un solitario di gruppo dove potete giusto dare un’occhiata alle plance altrui per vedere come se la stanno cavando gli avversari. La mini variante della Caverna, che consente di posare fino a due risorse accanto alla plancia è molto utile e dà quel tocco di flessibilità in più per non restare bloccati troppo presto sulla plancia.

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Tra i due metodi di scelta delle risorse, abbiamo preferito quella in cui sono i giocatori a scegliere. Questione più che altro di gusti, ma con le carte può capitare che la stessa risorsa esca ripetutamente e poi non più per un po’, mentre la scelta da parte dei giocatori è più fluida e lo spazio è troppo poco per fare scelte solo per dare fastidio agli avversari. Il buon numero di carte edificio presenti rende alto il livello di rigiocabilità, essendo davvero molte le possibili combinazioni. I monumenti aggiungono un potere unico e non sempre sono equilibrati, quindi consiglio di utilizzarli in base ai vostri gusti di gioco. Se preferite la simmetria totale, il gioco ha già parecchio da offrire.

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Tiny towns ha delle bellissime illustrazioni con animaletti sulle carte, ma di fatto l’ambientazione si percepisce a malapena. Non è un gioco adatto ai bambini: il ragionamento astratto e la pianificazione che richiede lo rendono troppo complesso per loro, nonostante il gameplay semplicissimo..

Tiny towns

7.5

Esperienza di gioco

7.0/10

Materiali e grafica:

8.0/10

Rigiocabilità

7.5/10

Pro

  • Meccanica estremamente semplice, ma strategia complessa
  • Ottimi materiali
  • Rigiocabilità elevata

Contro

  • Interazione pressoché assente
  • L'ambientazione quasi non si percepisce

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.