The Breach – Anteprima
The Breach è un gioco competitivo per 1-4 giocatori, attualmente in campagna KickStarter. Ideato da Michele Morosini, è il nuovo titolo di Ludus Magnus Studio, casa editrice che si dedica a titoli imponenti caratterizzati da ambientazioni estremamente approfondite e avvincenti e da miniature spettacolari. Siete curiosi di saperne di più?
Breve panoramica del gioco
In The Breach i giocatori sono dei Breacher, ossia dei “ribelli digitali” che agiscono per proprio conto o per una fazione, e che si collegano al database della Achab Corporation per rubare informazioni segrete contenute al suo interno. All’interno del database, i Breacher sono rappresentati da Avatar, proiezioni digitali dei ribelli realizzate per penetrare nelle difese del firewall e rubare più informazioni degli avversari. L’obiettivo del gioco è rubare i token informazione nascosti all’interno dei nodi del database. Il database è fisicamente realizzato tramite tessere che i giocatori dovranno scoprire ed esplorare. Più nel dettaglio, a ogni giocatore viene assegnato un set di dieci carte malware, sette delle quali sono legate all’avatar selezionato in fase di setup. Due di queste carte sono carte Programma. Le carte possono essere giocate in diversi momenti: durante la propria fase azione, in qualsiasi momento, durante la risoluzione di un’azione specifica, durante la fase Firewall o durante la fase Rete. Oltre ai Programmi, vi sono carte Tattica e Missione. Inoltre, ogni giocatore riceve una carta obiettivo a faccia in giù in cui sono specificate le informazioni che l’avatar deve rubare dal database per vincere la partita. Tuttavia, è possibile giungere alle informazioni necessarie non solo tramite la scoperta diretta dal database, ma anche copiando le informazioni altrui e ottenendo carte ricompensa.
Ogni turno di gioco è diviso in due fasi. La prima è la fase dei Breacher, divisa nella fase delle Azioni (i giocatori scelgono le azioni da svolgere) e nella fase della Rete, in cui si configurano gli avatar in vista del turno successivo e si prende il controllo dei nodi del database. Naturalmente, queste sottofasi vengono ripetute per ciascun giocatore al tavolo. La seconda fase è la fase del Firewall, in cui cambia il primo giocatore, ossia il giocatore in possesso del token Password (cambia semplicemente di turno in turno passando al giocatore successivo) e ciascun ribelle pesca una carta Attivazione e ne risolve l’effetto. Le azioni svolte dipendono dai “click” in possesso di ciascun giocatore. All’inizio del gioco si hanno due click e ciascuno di essi permette di fare un’azione tra spostamento, attacco, scudo, infezione, miglioramento, configurazione e disconnessione. Si può effettuare la stessa azione più volte. A loro volta, le azioni sono influenzate dalle abilità degli avatar, che sono più o meno forti in movimento, attacco ed evasione (difesa). Per iniziare la partita a The Breach, i giocatori devono penetrare nel database e lo fanno posizionando il proprio avatar in una sala a propria scelta. Il gioco termina una volta che uno dei giocatori ha risolto il proprio obiettivo: non appena l’obiettivo è risolto la partita termina immediatamente.
Impressioni a caldo
The Breach è un gioco dall’ambientazione estremamente affascinante, ben declinata nella meccanica che fonde la gestione di cubetti sulla plancia personale per lo svolgimento delle azioni, una dinamica di movimento ed esplorazione di un tabellone variabile costituito da tessere tutte diverse e una parte di combattimento sia con i nemici messi in campo del database (virus e altre minacce informatiche) che con gli avversari al fine di copiarne le informazioni. Il gioco di fatto è una specie di race, perché non si fanno punti, ma si deve essere i primi a completare l’obiettivo. Le informazioni sono costituite da tesserine di diversi colori e ciascun giocatore ne potrà ottenere alcune spostandosi e infettando le varie parti della mappa con i propri virus; ma non sono molte quindi a un certo punto sarà quasi sicuramente necessario scontrarsi con gli altri per copiarle. La gestione della plancia richiede lo spostamento di cubetti di tre colori che corrispondono alle azioni di movimento, attacco e difesa. I cubetti usati si spostano in direzioni predefinite, quindi sono necessari alcuni click per riportarli dove serve.
L’asimmetria degli avatar e dei loro poteri crea situazioni variabili e combo interessanti con le carte. Le varie minacce informatiche presenti nel gioco si rafforzano nel corso della partita e sono disponibili setup variabili per partire sempre diverse e con livelli di difficoltà più o meno elevati. Pur non essendo una fanatica delle miniature devo dire che quelle di The Breach sono davvero affascinanti, sia per quanto riguarda gli avatar che i nemici. Il colpo d’occhio al tavolo è stato davvero notevole e, se vi piacciono i giochi che coniugano aspetti gestionali a combattimento, vi consiglio vivamente di provare The Breach, perché l’ambientazione è mozzafiato e i pochi turni giocati in fiera mi hanno lasciato una gran voglia di approfondirne i vari aspetti.
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