Terraforming Mars: The dice game – Recensione
Terraforming Mars: The dice game è una versione semplificata del celebre gioco a tema fantascientifico di Jacob Fryxelius in cui, al posto della plancia di produzione delle risorse, si ha un pool di dadi che le rappresentano. Portato in Italia da Ghenos Games, il gioco ha una durata di circa un’ora.
Il concept del gioco (introduzione per chi non conosce Terraforming Mars)
In Terraforming Mars l’umanità ha colonizzato il pianeta rosso e si trova ad affrontare diverse sfide per poter sopravvivere nel suo ambiente inospitale. Per rendere abitabile Marte, è necessario incrementarne drasticamente le gelide temperature, sciogliere calotte di ghiaccio in modo da creare mari e masse d’acqua che consentano a fauna e flora di prosperare, e arricchire l’atmosfera di ossigeno.
Il gioco si svolge quindi in una serie di generazioni (round) in cui aggiudicarsi il maggior numero di punti vittoria contribuendo alla terraformazione di Marte, ovvero piazzando il numero richiesto di tessere oceano e portando al massimo i tracciati ossigeno e temperatura. Per farlo, è necessario sviluppare la propria produzione di risorse di vari tipi da utilizzare per giocare carte dagli effetti assai diversificati e, al contempo, costruire città, parchi e altre strutture sul tabellone.
Un’esperienza di gioco ricca e appagante, ma anche di una certa durata e non facilissima da approcciare a una prima partita se non si è già giocatori almeno un po’ esperti.
Terraforming Mars: The dice game – Breve panoramica del gioco
Terraforming Mars: The dice game riprende in toto l’ambientazione del genitore e la declina con meccaniche molto simili, ma più semplici e in un tempo di gioco inferiore.
Anche in questo caso la partita termina quando le condizioni di terraformazione vengono soddisfatte, ma ne bastano due su tre, sempre tra temperatura, ossigeno e tessere oceano (7 tessere anziché 9 e tracciati più brevi).
La differenza fondamentale, tuttavia, è l’assenza delle plance dei giocatori. In Terraforming Mars: The dice game, infatti, le risorse sono costituite da dadi. Ciascuno parte con un pool diverso in base alla Corporation scelta, che dà anche, quasi sempre, un’abilità speciale unica. Nel corso del turno il giocatore deve svolgere un’azione ausiliaria e un’azione principale, esattamente in quest’ordine.
Come azioni ausiliarie è possibile prendere un dado e lanciarlo, pagare un dado per girarne un altro su una faccia a scelta o pagare un dado per pescare due carte. Altre azioni ausiliarie vengono offerte dalle carte giocate nel corso della partita.
Le azioni principali sono più numerose e consentono di giocare carte spendendo i dadi richiesti, o di scartare tris o poker di risorse per piazzare tessere città o vegetazione sul tabellone o per incrementare la temperatura. Alcune carte offrono anche azioni bonus.
Quando lo si desidera, si può effettuare un turno di ripristino in cui, anziché svolgere azioni, si ottengono e si lanciano tutti i dadi prodotti dalla propria corporation, si riattivano le carte azione usate e si scartano tutte le carte che si vogliono dalla mano per poi pescare fino a tornare a cinque.
I dadi sono di sei colori diversi. Ciascun colore rappresenta un aspetto diverso (economia, fauna, acqua etc..). Ogni dado ha tre icone risorsa diverse, una abbondante (presente su tre facce), una media (presente su due) e una rara (presente solo su una).
Per imparare subito a giocare potete guardare il tutorial del Boardgamer di Montagna:
Materiali e grafica
Nella scatola di Terraforming Mars: The dice game troverete:
- 1 tabellone di piccole dimensioni,
- 159 carte,
- 60 dadi,
- 22 segnalini Jolly,
- 4 cubetti segnapunti nei colori dei giocatori,
- 2 cubetti Indicatore tracciato,
- 43 tessere Città/Vegetazione (stampate su fronte e retro),
- 11 tessere Milestone,
- 2 carte riassuntive,
- 4 tessere giocatore,
- regolamento.
Il materiale è di buon livello e la copiosa riserva di dadi colorati è comoda e bella da vedere ed elimina l’unico aspetto davvero negativo di Terraforming Mars, ovvero le terribili plance giocatore sottilissime da cui i cubetti risorsa si spostavano solo a guardarli.
Le carte sono ben strutturate, con icone grandi e generalmente di facile comprensione. Essendo il cuore del gioco, è consigliabile imbustarle anche se sembrano piuttosto resistenti.
I commenti del Topo di Ludoteca
Terraforming Mars: The dice game è un bel gioco, che ripropone l’ambientazione e le meccaniche di Terraforming Mars in una versione più veloce e leggera, adatta per insegnare il gioco a chi ancora non lo conosce, per introdurlo ai bambini più grandi, ma anche piacevole da giocare di per sé.
Certo, se siete esperti di Terraforming Mars questa versione può risultare un po’ semplice e il fatto di tirare i dadi anziché pianificare la produzione delle risorse può non piacere a tutti. È anche vero, però, che il lancio dei dadi ha sicuramente il suo impatto, ma non è spiacevole; ci sono molto modi per modificare i risultati ottenuti e oltretutto, non è detto che le risorse più rare siano sempre le più utili (sono più rare anche sulle carte, quindi spesso si ha più bisogno di quelle di base).
Finora le partite si sono mantenute sull’ora abbondante di gioco, un po’ di più dei 45 minuti indicati sulla scatola, ma comunque un tempo più che gestibile per l’esperienza offerta dal questo titolo, che è molto divertente, a prescindere dal fatto che abbiate giocato o meno il suo illustre e corposo predecessore.