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Sagrada – Recensione

In Sagrada dovrete costruire una vetrata della Sagrada Familia selezionando dadi colorati da una riserva comune per soddisfare obiettivi diversi in ogni partita. 

Sagrada è un gioco astratto ideato da Adrian Adamescu e Daryl Andrews, edito nel 2017 da Pegasus Spiele e portato in Italia da Cranio Creations. L’idea è brillante e la realizzazione splendida. Se siete alla ricerca di un filler coinvolgente, questo gioco di certo non vi deluderà!

Breve panoramica del gioco

Nel corso dei 10 veloci turni di gioco di Sagrada, da 1 a 4 mastri vetrai si impegnano nella realizzazione della miglior vetrata per la celeberrima Cattedrale della Sagrada Familia. La plancia del giocatore è composta da una griglia 4×5 in cui posizionare i dadi, che rappresentano pezzi della vetrata. Inizialmente ogni giocatore sceglie una carta Schema fra 4 possibili opzioni. Le carte Schema variano per difficoltà e richiedono il posizionamento di dadi di colore o valore specifico in determinati spazi. In base al livello di difficoltà dello Schema prescelto, otterrete un numero variabile di segnalini Favore (da 3 a 6), spendibili per utilizzare le carte Utensile nel corso della partita.

In seguito si selezionano tre carte Strumento e tre carte Obiettivo pubbliche, valide per tutti; infine ogni giocatore riceve una carta Obiettivo segreta.

Nel corso di ogni turno, ogni giocatore effettua due azioni, scegliendo fra selezionare un dado dalla riserva comune o utilizzare una carta Utensile.

Sagrada - Carte Utensile

Il dado selezionato viene posizionato su uno spazio della griglia personale. Oltre ai requisiti stabiliti della carta Schema prescelta, dovrete attenervi ad alcune regole di piazzamento:

  • ogni dado dopo il primo dev’essere adiacente, in orizzontale, verticale o diagonale, ad almeno un dado già presente;
  • non si può posizionare un dado di un certo colore adiacente in orizzontale o verticale a un dado dello stesso colore;
  • non si può posizionare un dado di un certo valore adiacente in orizzontale o verticale a un dado dello stesso valore.
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Al termine del gioco vengono assegnati punti in base ai tre Obiettivi pubblici (composizioni di righe o colonne con valori o colori tutti diversi, diagonali dello stesso colore, etc.), i punti per l’obiettivo personale (somma dei punteggi di tutti i propri dadi del colore indicato sulla carta), 1 punto per ogni segnalino Favore non utilizzato, 1 punto di penalità per ogni spazio vuoto nella griglia.

Materiali e grafica

Nella scatola di Sagrada (29,8 x 22,8 x 7,6 cm) troverete:

  • 4 plance Vetrata;
  • 12 carte Schema (stampate su due lati);
  • 12 carte Utensile;
  • 10 carte Obiettivo pubblico;
  • 5 carte Obiettivo privato;
  • 90 Dadi (18 rossi, 18 verdi, 18 viola, 18 blu, 18 gialli);
  • 1 sacchetto;
  • 1 tracciato Round e Punti (stampato su due lati);
  • 4 segnalini punteggio;
  • 24 segnalini Favore trasparenti;
  • 1 regolamento.

In Sagrada la componentistica è un aspetto di prima qualità. Adrian Adamescu, Daryl Andrews e Peter Wocken hanno svolto un lavoro magistrale nel conferire al gioco una veste grafica splendida e coloratissima che cattura al volo l’attenzione. Desidererete giocarci anche solo per scoprire cosa si fa con quei 90 coloratissimi dadi! Un altro aspetto pregevole sono le plance dei giocatori che mostrano, nella parte alta, l’illustrazione di un rosone.

Sagrada -Rosone

Pur trattandosi di un gioco dalla meccanica astratta, Sagrada non viene penalizzato dall’eccessiva semplicità grafica di molti giochi astratti e l’ambientazione si percepisce chiaramente.

L’unico aspetto negativo è che i colori dei dadi possono creare grande confusione ai giocatori daltonici.

I commenti del Topo di Ludoteca

Sagrada è un gioco dai molti pregi e ve lo dice una gamer che non ha una particolare predilezione per i giochi astratti. Veloce e facile da imparare, si può proporre ai giocatori occasionali, ma risulta appetibile anche per i gamer. Abbina la bellezza di componenti dalla grafica strepitosa a un flusso di gioco coinvolgente e risulta rigiocabilissimo grazie ai molti elementi che conferiscono variabilità alle partite (carte Schema, carte Utensile, carte Obiettivo, sorteggio dei dadi dal sacchetto).

Sagrada

Dovrete prestare grande attenzione al piazzamento dei dadi prescelti per due ragioni: innanzitutto per rispettare tutte le regole e restrizioni. Infatti, se viene rilevato un errore di piazzamento, il giocatore sarà costretto a rimuovere dadi finché non tornerà a soddisfare tutte le restrizioni (perdendo quindi punti a fine gioco per gli spazi vuoti sulla plancia). Inoltre, se non prestate la dovuta attenzione, rischiate di bloccare alcuni spazi e non potervi più posizionare alcun dado (ad esempio, se uno spazio richiede un dado rosso e voi posizionate un dado rosso in uno spazio adiacente, lo bloccherete).

Negli ultimi turni i piazzamenti regolari si riducono drasticamente di numero; dovrete riflettere con attenzione sulle vostre mosse e sfruttare le carte Utensile al momento più opportuno.

In definitiva, Sagrada è un titolo coinvolgente e dal grande fascino, sia per l’aspetto che per l’esperienza di gioco.

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Purtroppo in questo caso la localizzazione italiana perde punti a causa della traduzione poco accurata, in particolare nelle spiegazioni degli effetti delle carte Utensile. Un vero peccato!

Sagrada

7.8

Esperienza di gioco

7.5/10

Materiali e grafica

8.5/10

Rigiocabilità

7.5/10

Pro

  • Filler veloce e rigiocabilissimo
  • Componenti colorati e belli da vedere
  • Facile da imparare
  • Adatto a molte fasce di pubblico

Contro

  • Traduzione italiana carente
  • Non adatto ai daltonici

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.