Revive – Recensione
In un ambiente post-apocalittico ciò che resta dell’umanità riemerge da un nascondiglio per esplorare terre desolate e ghiacciate. Ogni giocatore avrà a disposizione una fazione per espandersi in questo mondo sconosciuto gestendo le poche risorse a disposizione e recuperando i preziosi artefatti.
Questo è Revive, un gioco di Helge Meissner, Eilif Svensson, Anna Wermlund e Kristian Amundsen Østby edito da Aporta Games che verrà portato in Italia da Ghenos Games. Avevamo già parlato di Aporta Games in occasione della recensione di Santa Maria.
Panoramica del gioco
In Revive ogni giocatore è a capo di un gruppetto di sopravvissuti che utilizzerà per ottenere risorse con cui costruire edifici, piazzarsi nelle città sviluppando nuove competenze ed esplorare territori per ottenere il maggior numero di punti a fine gioco.
Revive ha molti aspetti particolari e cerchiamo di vederli in ordine. In primis, il gioco non ha una durata fissa. Nella partita sono presenti artefatti in numero variabile in base al numero dei giocatori. Ci sono vari modi per ottenere questi artefatti, che fungono da moltiplicatori per gli obiettivi segreti di fine partita, e la fine del gioco si attiva quando un giocatore ottiene l’ultimo artefatto. A quel punto gli avversari giocheranno un ultimo turno.
Il tabellone rappresenta il territorio da esplorare e viene riempito di tessere costituite da 4-5 esagoni ciascuna. Inizialmente le tessere sono coperte e sul retro mostrano il costo in risorse per l’esplorazione e i punti vittoria, oltre a un’icona che ricorda ai giocatori di acquisire una nuova carta personaggio. Questo è il modo principale di migliorare il proprio mazzetto di partenza costituito da sei carte uguali per tutti. Esplorare consente di ottenere benefici immediati (punti e carte) ma anche di girare le tessere per trovare nuovi territori. Su quelli sabbiosi (privi di icone) si potranno costruire edifici, mentre sulle città si piazzano gli omini.
Bisogna sempre pagare cibo per coprire il range di distanza che si percorre. Inizialmente il punto di partenza è l’esagono centrale della mappa, circondato da alcuni territori già girati da setup; in seguito si può scegliere come punto di partenza un qualsiasi esagono su cui sia presente un proprio meeple o edificio. Ovviamente ci sono vari bonus che consentono di ridurre il costo del range di distanza.
Nel corso del proprio turno il giocatore svolge fino a due azioni, uguali o diverse fra le seguenti:
- giocare una carta Personaggio per ottenere risorse a altri benefici. Inizialmente vi sono quattro slot disponibili sulla plancia. I due in alto fanno ottenere risorse, quelli in basso altri vantaggi di vario tipo in base a quanto riportato sulle carte. è possibile sbloccare un quarto slot da usare a piacere. Ogni slot è potenziabile con tesserine che si attivano in base al colore delle carte giocate;
- piazzare un meeple in una città: questa azione costa libri e consente di sbloccare un albero di tecnologie che offre punti e bonus crescenti. Potete usare le fazioni di base, che hanno solo piccole differenze, o quelle asimmetriche. Sul tabellone sono presenti quattro spazi città grandi ai bordi della mappa. Questi, se raggiunti, offrono modi per ottenere punti a fine gioco. Ogni città può contenere un meeple per giocatore (ma si paga un libro a chi è arrivata prima);
- costruire un edificio: questa razione costa ingranaggi e consente di ottenere benefici immediati della mappa. Il giocatore ottiene tutti i bonus stampati negli esagoni adiacenti a quello a cui si piazza. Questo è il modo principale di ottenere avanzamenti sui tracciati della plancia del giocatore. Gli edifici grandi, più costosi, consentono di ottenere ogni bonus due volte. Ogni casella sabbia può contenere un unico edifico;
- esplorare un territorio, come descritto in precedenza.
- utilizzare l’interruttore sulla plancia per ottenere risorse da una carta giocata da un avversario (la carta andrà nel mazzo coperto sbloccando lo slot).
Quando non si vuole o non si possono più compiere azioni, si effettua un turno di ibernazione: tutte le carte usate vengono tolte dagli slot e riposte in un mazzetto coperto mentre tutte quelle coperte diventano disponibili. L’interruttore torna utilizzabile e si avanza su un apposito tracciato che conferisce ricompense.
Revive: materiali e grafica
A livello di materiali Revive si piazza molto bene. La scatola contiene una gran quantità di elementi e tutti sono di qualità molto buona. L’elemento di spicco sono sicuramente le plance dei giocatori dual-layer su cui tutto resta perfettamente in posizione, con i tre tracciati colorati che sbloccano bonus e potenziamenti. anche gli slot per le carte sono ben realizzati e ospitano bene anche le tesserine bonus.
Gli elementi in legno colorato sono belli da vedere e il gioco presenta un buon livello di ergonomia. La grafica è piacevole, i personaggi sulle carte si inseriscono bene nell’ambientazione e le icone sono ben comprensibili: solo per alcuni poteri delle fazioni sarà necessario dare una breve occhiata al regolamento.
Il tabellone con le tessere da girare è di grande impatto e diventa sempre più affascinante man mano che si popola di meeple ed edifici. Se la qualità che la quantità dei componenti sono davvero notevoli.
I commenti del Topo di Ludoteca
Revive è un gioco piuttosto particolare con una buona componente di gestione risorse, costruzione di un motore di gioco con possibilità di belle combo e un elemento race che si percepisce in ogni aspetto: corsa ad andare a occupare gli spazi più redditizi sulla mappa per ottenere più bonus, corsa sui tracciati, corsa soprattutto ai pochi artefatti che sono potenti moltiplicatori dei punti a fine gioco.
Fare punti in-game significa ottenere prima degli altri i benefici legati all’avanzamento sul tracciato dei punti vittoria e anche questo ha il suo peso. Revive è un titolo di esplorazione territorio pura senza guerra tra i giocatori ma con una buona interazione nell’arrivare prima e nell’occupare le posizioni più utili, tenendo però sempre conto dei propri specifici obiettivi segreti.
In generale il gioco si presta al pestarsi i piedi, ma in modo non distruttivo. La partita all’inizio procede lentamente, ma vedrete che appena il motore di gioco inizia a girare gli artefatti vanno via molto in fretta e il gioco termina spesso prima di quanto avreste voluto.
Il fatto di avere un magazzino di risorse limitato fa sì che la meccanica sia giocare carte per accumulare risorse, poi spendere. Nella seconda parte del gioco i numerosi bonus accelerano e rendono più dinamico questo processo. Revive ha molti elementi di rigiocabilità. Le fazioni sono sei ed è possibile giocare con il lato simmetrico (con poche differenze nei poteri sbloccabili) o asimmetrico in base alle proprie preferenze. Anche gli scoring comuni a tutti conferiti delle città sono numerosi e vari.
Revive offre anche una campagna in solitario che consente di sbloccare elementi da integrare nel gioco in multiplayer, un altro aspetto che rende interessante questo titolo che ha molte qualità che non lo faranno certa passare inosservato al momento della pubblicazione dell’edizione italiana.