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Predoni di Scizia – Recensione

Predoni di Scizia è il remake dall’ottima componentistica di Raiders of the North Sea, gioco di piazzamento lavoratori e razzie.

Predoni di Scizia è l’ultimo lavoro del prolifico game designer Shem Philips, conosciuto e apprezzato per la trilogia dedicata al Regno Occidentale (qui potete trovare le recensioni di Architetti e Visconti del Regno Occidentale). Predoni di Scizia è il remake di Raiders of the North Sea, uscito nel 2015 e portato in Italia da Ghenos Games. Proprio come la trilogia del Regno Occidentale, Predoni di Scizia è stato localizzato da Fever Games.

In questo gioco non ritroverete la grafica caratteristica della trilogia e dei Raiders, perché l’illustratore non è più Mihajlo Dimitrievski.

Breve panoramica del gioco

Proprio come il suo predecessore, Predoni di Scizia sfrutta la meccanica del piazzamento lavoratori in una variante particolare: infatti, in ogni turno il giocatore attivo deve piazzare un lavoratore e svolgere una delle azioni associate al luogo di piazzamento, poi prendere un lavoratore già presente sul tabellone di gioco (non quello appena piazzato però) e nuovamente svolgere una delle azioni associate allo spazio azione.

Predoni di Scizia

Il tabellone di gioco è diviso in più parti che rappresentano il villaggio e i territori da razziare, ovvero la Cimmeria, l’Assiria, la Persia e la Grecia. Nel villaggio si possono svolgere le azioni necessarie a prepararsi per le razzie, come assoldare combattenti nella propria truppa, ottenere provviste, pescare nuove carte, curare i combattenti feriti, completare missioni e altro ancora. inoltre, è presente la stalla, un luogo in cui si possono ottenere cavalli e aquile da assegnare ai propri combattenti. I cavalli aumentano la forza della truppa e danno punti a fine gioco, mentre le aquile consentono di sfruttare le abilità dei propri combattenti. Inoltre, ogni giocatore seleziona a inizio partita una carta Eroe con un potere unico.

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Quando si decide di effettuare una razzia, bisogna accertarsi di avere i requisiti necessari (numero di combattenti, provviste e carri da scartare), piazzare un lavoratore del colore richiesto, poi tirare i dadi. Il numero e il tipo di dadi varia in base alla regione scelta e alla presenza di oro nel bottino. In linea generale, più la regione è lontana dal Villaggio (la Cimmeria è la più vicina mentre la Grecia è la più lontana), più si ottengono PV, ma anche più si devono scartare risorse e più sono i dadi che si tirano. I dadi possono aumentare la forza della truppa e/o assegnare ferite. Potete anche decidere di scartare Kumis per aggiungere 1 forza per ogni segnalino scartato. Nel bottino della razzia è sempre presente anche un lavoratore, che verrà utilizzato nel turno successivo.

Predoni di Scizia

Ci sono lavoratori di tre colori. I blu sono quelli iniziali, poi con le razzie si ottengono grigi e rossi. Alcune azioni richiedono un lavoratore di un colore specifico o variano nell’effetto in base al colore del lavoratore. Solo in Cimmeria è possibile effettuare razzie con i lavoratori blu.

La partita termina quando restano solo più due luoghi da razziare o due missioni sul tabellone (girate o meno). Alla fine del gioco si aggiungono i punti conferiti dalle Missioni, dagli animali, dal bottino rimasto e dalle abilità di alcuni combattenti. Chi ha più punti è il vincitore.

Materiali e grafica

La scatola di Predoni di Scizia è quadrata (23x23x6,5 cm) e contiene una gran quantità di materiale che potete vedere in questo breve video di unboxing:

Il materiale è di qualità molto pregevole. Come dicevamo, il gioco è un remake e punta alla bellezza estetica. Pertanto, il kumis e le provviste sono rappresentati da segnalini in legno davvero belli da vedere. Le risorse, invece, sono segnalini in legno esagonali (oro, pietra, bestiame e carri).

Le carte sono strutturate come quelle dei Raiders: illustrazione del personaggio che ne occupa buona parte, nome, costo e in basso le due abilità, una che si attiva se il personaggio viene giocato nella truppa, l’altra se viene scartato. Tuttavia, alcune aquile danno la possibilità di giocare questa seconda abilità per il combattente a cui vengono assegnate. Come accennato, la grafica è piuttosto diversa. Non più curata da Mihajlo Dimitrievski, bensì da Sam Phillips, risulta meno fumettosa, con personaggi più realistici e dall’aspetto serio.

Predoni di Scizia

Il tabellone è piuttosto grande e strutturato in modo contrario rispetto ai Raider, con il villaggio nella parte alta e le regioni sotto. Qui abbiamo un unico tracciato per il punteggio (niente più tracce Armatura e Valchirie).

Sicuramente l’estetica va a favore di questa seconda versione del gioco.

Differenze tra Predoni di Scizia e Raiders of the North Sea

Oltre alla nuova veste grafica e ai materiali, cosa cambia fra Raiders e Predoni? Innanzitutto l’ambientazione, che dai Vichinghi si sposta per l’appunto agli Sciti. Insieme ai Vichinghi se ne vanno le Valchirie, sostituite da una nuova risorsa, i carri, che è necessario spendere al posto dell’oro per le razzie nei territori più lontani. Ora i combattenti non muoiono sul colpo, ma possono subire ferite e, se sopravvivono, essere curati nel villaggio.

Oltre al tracciato Valchirie, è stato eliminato anche quello Armatura: ora si ottiene forza aggiuntiva con i cavalli e spendendo Kumis prima di tirare i dadi per determinare i punti e le ferite ottenuti con il saccheggio. I dadi hanno un peso maggiore e se ne tira un maggior numero, fino a sei.

Il tabellone è piuttosto grande e strutturato in modo contrario rispetto ai Raider, con il villaggio nella parte alta e le regioni sotto. Qui abbiamo un unico tracciato per il punteggio (niente più tracce Armatura e Valchirie). Sicuramente l'estetica va a favore di questa seconda versione del gioco.

Cambia anche la dinamica delle offerte che, a parte due presenti nel villaggio, vengono scoperte man mano che si saccheggia e possono richiedere di scartare carte oltre che materiali. Inoltre, vengono introdotte le aquile, che consentono di utilizzare l’abilità di scarto di un guerriero giocato o di raddoppiarne l’abilità.

Molte di queste modifiche, in particolare la meccanica dei punti ferita, erano già state introdotte con le espansioni dei Raiders: Halls of Heroes utilizza l’idromele con la stessa funzione del Kumis e introduce le quest negli spazi razziati che consentono di ottenere punti scartando forza militare (carte di un certo valore), mentre Fields of fame aggiunge la meccanica dei punti ferita (oltre ai combattimenti con i Jarl che non sono stati mantenuti). Di veramente nuovo, quindi, sono stati introdotti gli animali. 

I commenti del Topo di Ludoteca

Predoni di Scizia è un gioco interessante, vanta bei materiali e la meccanica di gioco è indubbiamente valida, basandosi su un predecessore già molto rodato e apprezzato. Se non avessi provato Raiders, Predoni di Scizia mi piacerebbe moltissimo. Ma se devo scegliere fra i due, nonostante l’indubbia bellezza dei componenti dei Predoni, preferisco Raiders perché trovo che funziona meglio per ciò che è: un gioco di peso medio senza eccessive complicazioni.

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L’ho sempre giocato senza espansioni e sinceramente non sentivo la necessità dell’aggiunta dei punti ferita. Il gioco è fatto per essere rapido e snello, una corsa alle razzie con il sacrificio di qualche carta, che sta anche bene nell’ambientazione ma che, soprattutto, ci può stare in un gioco di questo tipo. Anche i benefici delle aquile, per sfruttare ad ogni costo le abilità di scarto degli eroi giocati, sono tutto sommato di relativa utilità. Si passa più tempo al villaggio alla ricerca della combinazione giusta e tutto sommato ho trovato che questo non aggiunga molto a un gioco che già funzionava bene.

Predoni di Scizia

Fatte queste considerazioni, non voglio dire che Predoni di Scizia non è un bel gioco, perché non è così. Se però possedete già Raiders of the North Sea, con o senza espansioni, e ne siete soddisfatti, averli entrambi in collezione potrebbe essere superfluo.

A chi è adatto Predoni di Scizia:

  • A chi non ha acquistato le espansioni di Raiders perché non sono state localizzate in italiano
  • A chi apprezza la meccanica di Raiders ma non la grafica o l’ambientazione
  • A chi vorrebbe ampliare e approfondire l’esperienza di gioco di Raiders
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Predoni di Scizia

7.8

Esperienza di gioco

7.5/10

Materiali e grafica

8.0/10

Rigiocabilità

8.0/10

Pro

  • Componenti molto belli
  • Edizione di qualità

Contro

  • Di alcune aggiunte non si sentiva l'esigenza

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.