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Mon: emblemi del Sengoku – Recensione

Mon: emblemi del Sengoku

Autore Osami Okano
Editore Studio Supernova
N. di giocatori 2-6
Durata media 15-20 minuti
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Mon: emblemi del Sengoku è un gioco di carte ambientato nel Giappone del periodo Sengoku (XVI secolo) realizzato da Osami Okano e localizzato in italiano da Studio Supernova. Tre fazioni si contendono il potere e i giocatori offrono di volta in volta il proprio sostegno a una di esse cercando di ottenere il maggior numero di punti vittoria a fine partita. Per farlo dovranno giocare carte dalla propria mano in modo strategico in modo da cercare di sottrarre punti agli avversari e non farseli sottrarre a loro volta.

Mon: emblemi del Sengoku è un titolo per 2-6 giocatori di durata contenuta che si impara in pochi minuti.

Come si gioca a Mon: emblemi del Sengoku

Una partita a Mon: emblemi del Sengoku è costituita da un numero di round variabile. I giocatori ricevono una mano iniziale di carte il cui numero varia in base al numero di partecipanti (da 13 in due giocatori a 7 in 6 giocatori). Questo sarà il numero massimo di carte che ciascuno potrà giocare. Le carte sono divise in tre tipologie che rappresentano le tre fazioni da sostenere: quella di Oda Nobunaga, quella di Toyotomi Hideyoshi e quella di Tokugawa Ieyasu. Tutti e tre sono personalità storiche dell’epoca realmente esistite.

Mon: emblemi del Sengoku

In tavola ci sarà una carta di valore 0 per ciascuna delle tre fazioni (o di valore 5 nelle partite a due giocatori). Per ogni fazione sono presenti carte numerate da 1 a 18, per un totale di 54 carte di gioco. Ciascuna carta riporta i colori della fazione, un emblema e, in basso, il numero di punti che vale (da 1 a 3). Nel proprio turno il giocatore attivo può:

  • giocare una carta in avanti: ovvero giocare presso la fazione scelta una carta di valore più alto rispetto all’ultima giocata in quella fazione. Il giocatore ci piazza sopra un proprio segnalino a indicarne la proprietà, scegliendone uno che corrisponda ai punti conferiti dalla carta.
  • giocare una carta all’indietro: ovvero giocare presso la fazione scelta una carta di valore compreso fra le ultime due carte giocate (ad esempio, se sono stati giocati un 9 e di seguito un 12, si possono giocare in questo modo un 10 o un 11). La carta più alta (nel nostro esempio il 12) viene “catturata”; il segnalino su di essa viene restituito al proprietario e il giocatore attivo metterà sulla carta appena giocata un segnalino che rappresenti il valore della carta da lui giocata + il numero di carte sotto di essa. (Esempio: rosso ha giocato un 15 dopo un 12; blu gioca un 13 della stessa fazione. Blu restituisce a rosso il segnalino presente sulla carta 15 e piazza un suo segnalino di valore 4 sul 13, perché il 13 vale 3 punti e ha una carta catturata sotto);
  • scartare una carta e pescarne una dal mazzo: un buon modo per prendere tempo e cercare di ottenere carte migliori.
  • scartare una carta: utile per velocizzare la fine del gioco se si è in vantaggio e non si hanno buone mosse da fare.
Mon: emblemi del Sengoku 2

Quando un giocatore resta senza carte in mano tutti gli altri hanno diritto a un ultimo turno, poi la partita finisce e si contano i punti sommando i valori dei segnalini sulle carte in gioco.

Materiali e grafica

La piccola scatola di Mon: emblemi del Sengoku, elegante e facile da portare con se ovunque, contiene:

  • 54 carte di gioco (18 nei tre colori delle fazioni)
  • 3 carte di Partenza stampate sui due lati
  • 108 segnalini punteggio stampati sui due lati (18  mei 6 colori dei giocatori)
  • 1 regolamento.

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Spicy – Recensione

Le carte hanno uno spessore decisamente buono, sono estremamente leggibili e tutte caratterizzate da un emblema diverso e hanno un elegante retro nero con decorazioni dorate. I segnalini punteggio hanno piacevoli colori pastello (ma alcuni poco distinguibili per i daltonici). Il gioco si inserisce bene nella collezione di card game dalla grafica elegante di Studio Supernova (Spicy, gioco di bluff, e Blaze, ispirato al Durak russo). 

I commenti del Topo di Ludoteca

Mon: emblemi del Sengoku è un gioco veloce da spiegare e da giocare, che non manca però di una certa profondità strategica. Regge da 2 a 6 giocatori, ma non è un party game, bensì un gioco di tattica molto stretto. Ogni giocatore ha la possibilità di giocare un massimo di carte limitato (che dipende dal numero di giocatori) e non è detto che ci riesca, né tantomeno che tutte le carte che ha giocato restino effettivamente di sua proprietà conferendogli punti.

Quindi è necessario prestare attenzione a ogni carta giocata e valutare se e quando è il caso di rischiare di giocare una carta un po’ più alta che dà più punti ma rischia di essere catturata facilmente o se non sia meglio optare per una più bassa ma che resti effettivamente in gioco. (Per chi vuole un suggerimento le carte più alte sono un buon investimento nelle ultime mosse).

La durata di gioco si attesta sul quarto d’ora ed è improbabile che si allunghi se non di molto poco anche con sei giocatori. La scalabilità è buona a partire da tre giocatori; in due l’esperienza risulta un po’ meno avvincente.

Mon: emblemi del Sengoku si spiega davvero in fretta, ma la sua astrattezza tattica lo rende a mio parere meno adatto ai bambini rispetto ad esempio a Spicy, anche se viene dato a partire dagli 8 anni. Personalmente alzerei la soglia a 9-10, anche perché è difficile che il tema piaccia ai bambini. La rigiocabilità è buona e la durata contenuta consente di giocare più partite una dopo l’altra.


Ringraziamo Studio Supernova per la disponibilità e la costante collaborazione.

Mon: emblemi del Sengoku

Barbara Parutto

Esperienza di gioco
70%
Materiali e grafica
75%
Rigiocabilità
75%

Per concludere

Mon è un gioco di carte di strategia per 2-6 giocatori che si spiega in cinque minuti e si gioca in circa 20. Avendo un numero di carte limitato, i giocatori devono scegliere con saggezza le proprie giocate per evitare di farsi rubare punti dagli avversari. Caratterizzato da una grafica elegante e da un’ambientazione interessante, è un titolo adatto per gruppi di giocatori anche non particolarmente esperti ma appassionati di cardgame veloci.

73.3%

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.