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Le taverne di Valfonda – Recensione

In Le taverne di Valfonda dovrete gestire la vostra taverna e migliorarla per attirare clienti importanti con un meccanismo di selezione dadi e deckbuilding.

Le taverne di Valfonda è un gioco di Wolfgang Warsch edito nel 2019 da Schmidt Spiele e portato in Italia da Devir (che dello stesso autore ha localizzato anche I ciarlatani di Quedlimburgo e Optimus). Si tratta di un gioco basato su piazzamento dadi con una componente di deckbuilding, in cui produrre birra e ottenere denaro. Con il progressivo miglioramento della taverna, attirerete clienti più disposti a spendere e nobili che vi daranno il maggior prestigio.

Breve panoramica del gioco

Nel corso di otto turni, i giocatori avranno a disposizione un numero variabile di dadi (da 4 a 7) da posizionare su appositi spazi della taverna e delle proprie carte per svolgere azioni. La maggior parte degli spazi richiede dadi di un valore preciso, ma in un paio di essi si possono usare dadi di qualsiasi valore.

Le taverne do Valfonda 2

Le possibili azioni sono:

  • produrre birra;
  • ottenere denaro (carte Cliente e tessera Cassaforte);
  • avanzare sul tracciato del Monastero.

Per prima cosa, i giocatori rivelano carte dal proprio mazzo fino a che, con le carte Cliente, non hanno riempito tutti i tavolini disponibili nella taverna, incluse le eventuali carte Tavolino rivelate in questo modo. Tutte le carte Taverna rivelate possono essere usate nel turno in corso. Nello specifico:

  • ogni Commerciante di birra produce una birra nel turno in corso; 
  • ogni Cameriera consente di lanciare un dado del proprio colore (max. 3);
  • ogni Lavapiatti consente di aggiungere +1 al valore di un dado;
  • ogni Tavolino ospita un cliente aggiuntivo;
  • ogni carta Fornitore di birra produce una birra addizionale per ogni dado assegnato allo spazio Fornitore di birra della taverna;
  • se si utilizza il modulo 3, ogni Bardo fa avanzare di 1 sul tracciato reputazione.
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Le carte Taverna

Una volta arrivati i clienti, si lanciano i dadi. Ogni giocatore tiene per sé tutti i dadi del proprio colore, sceglie un dado bianco dal proprio sottobicchiere poi lo passa in senso orario e si procede così finché tutti hanno selezionato 4 dadi bianchi e i sottobicchieri sono vuoti. A questo punto si posizionano i dadi e si determina la produzione. Poi a turno ogni giocatore potrà spendere il denaro ricavato per acquistare carte Taverna (non più di una per tipo ogni turno) o miglioramenti per la taverna e la birra per ottenere una carta Cliente (max. una a turno). Ogni miglioramento della taverna, effettuato girando fisicamente sull’altro lato la parte corrispondente, consente di ottenere una carta Nobile, che vale ben 10 punti a fine gioco. 

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Al termine della partita si conteggiano i punti delle carte che compongono l’intero mazzo (nobili, clienti e 4 tipi di carte Taverna conferiscono punti). A ciò si può aggiungere qualche altro punto in base ai moduli utilizzati (tracciato reputazione, grappe non utilizzate).

Le taverne di Valfonda 2
Plancia taverna con tutti i miglioramenti

Moduli di gioco

La peculiarità di Le taverne di Valfonda è che il gioco si può adattare a diversi tipi di giocatori variando il livello di difficoltà con l’inserimento di ben cinque diversi moduli di gioco. Questi moduli non modificano le regole di base, ma aggiungono una serie di elementi che aumentano le scelte e le opzioni di gioco per un’esperienza più ricca e strategica. Vediamoli brevemente:

  • Modulo 1: il gioco base. Adatto per prime partite e per i giocatori meno esperti.
  • Modulo 2: aggiunge la Grappa e gli Artisti, che consentono di utilizzare la grappa per svolgere vari tipi di azioni.
  • Modulo 3: inserisce il tracciato reputazione, sui cui tutti i giocatori avanzano all’inizio di ogni turno di passi pari al valore inferiore tra il numero di birre e di denaro prodotti in quel turno. La traccia consente di ottenere bonus immediati e punti a fine partita.
  • Modulo 4: è costituito da 7 carte Dotazione iniziale. In ogni partita se ne selezionano casualmente 3 e ogni giocatore sceglie quella che preferisce (più giocatori possono optare per la stessa carta).
  • Modulo 5: inserisce il Libro degli ospiti (griglia 4 x 4) e le tessere Firma. Ogni volta che si spende birra per ottenere un nuovo Ospite, si ottiene la sua firma, da posizionare negli appositi spazi del Libro in base al costo della carta Ospite. La maggioranza degli spazi conferisce un bonus immediato. Il completamento di ogni riga e colonna consente di ottenere una carta Nobile.
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Il libro degli ospiti

Materiali e grafica

Nella scatola robusta e piacevolmente illustrata di Le taverne di Valfonda troverete:

  • 4 plance del giocatore Taverna componibili
  • 1 tabellone Monastero
  • 16 dadi bianchi
  • 12 dadi colorati (3 nei 4 colori dei giocatori)
  • 4 sottobicchieri
  • 80 carte Taverna
  • 38 carte Cliente (con costo in birra da 3 a 8)
  • 61 carte Nobile
  • 28 clienti abituali (7 nei 4 colori dei giocatori)
  • 4 tessere Magazzino
  • 4 tessere Cassaforte
  • 4 pedine Monastero
  • 12 clienti al banco
  • 1 segnalino primo giocatore (boccale di birra)
  • 1 segnaturno

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Questo è solo il materiale per il gioco base. In aggiunta a ciò troverete: 

  • 20 segnalini Grappa, 12 tessere Artista e 2 tessere Grappa per il tabellone del monastero per il Modulo 2;
  • 4 pedine reputazione, 16 carte Bardo, 10 carte Cliente e retro della tessera Gestore con tracciato reputazione per il Modulo 3;
  • 7 carte Dotazione iniziale per il Modulo 4;
  • 4 libri degli ospiti e 40 tessere firma per il Modulo 5.
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I materiali di gioco sono tutti di buona qualità. Le plance Taverna sono belle spesse e resistenti e anche le carte hanno uno spessore adeguato. La grafica è curata da Dennis Lohausen, che è sempre una garanzia di un buon risultato: illustrazioni allegre e dettagliate vivacizzano tutti gli elementi di gioco contribuendo a calare fortemente i giocatori nell’ambientazione.

Potete proteggere le carte con apposite bustine.

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Nobile e Clienti

I commenti del Topo di Ludoteca

Le taverne di Valfonda è un bel gioco di produzione e gestione risorse che si rivolge a una fascia di pubblico piuttosto ampia. I moduli di gioco a difficoltà crescente sono un’idea interessante. Nella versione più semplice, l’esperienza di gioco risulta semplice e lineare, adatta per avvicinare al genere i più giovani o i giocatori meno esperti. Nella versione completa, è un titolo ben funzionante con una variabilità di opzioni adatta a soddisfare i giocatori esperti. Questi ultimi possono giocare con tutti i moduli già dalla prima partita senza particolari difficoltà. Infatti, il gioco “completo” risulta un peso medio della durata di circa 75 minuti con 4 giocatori.

Le taverne di Valfonda

Il mazzo di base è composto da 7 carte Cliente che rappresentano i clienti abituali. Richiedono dadi di valore bassi (1-2), pagano poco (1-2 monete) e non danno punti. Con i moduli 2, 3 e 4 si può decidere di cacciarne alcuni scartando le relative carte per lasciare spazio a clienti più inclini ad aprire i cordoni della borsa. Questa è un’opzione interessante che consente di influenzare la componente di deck building migliorando le prestazioni del proprio mazzo.

Il gioco propone una serie di meccaniche ben consolidate mescolate in modo piacevole e avvincente, dando come risultato un bel gioco di stampo german scorrevole e dal buon livello di rigiocabilità.

Grazie a Devir Italia per la cortesia e la disponibilità!


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Le taverne di Valfonda

8.2

Esperienza di gioco

8.5/10

Materiali e grafica

8.0/10

Rigiocabilità

8.0/10

Pro

  • - Possibilità di variare la difficoltà del gioco
  • - Bel mix di meccaniche
  • - Adatto a giocatori più o meno esperti

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.