La Guerra della Rosa Nera: Volume 2 – Recensione

Prologo

Anno 2019. Con una campagna Kickstarter Ludus Magnus porta sul tavolo da gioco Black Rose Wars, un gioco di miniature e combattimento fra maghi di diverse scuole in cui 2-4 giocatori si sfidano a colpi di deck-building per diventare il nuovo Grande Maestro della loggia della Rosa Nera.

Black Rose Wars è un titolo sontuoso dal punto di vista dei materiali, con un’ambientazione dettagliata e coinvolgente e una buona rigiocabilità legata al gran numero di carte incantesimo divise in sei scuole: divinazione, illusione, cospirazione, necromanzia, trasmutazione e distruzione. Solo uno sarà il nuovo Gran Maestro a capo della Loggia della Rosa Nera…

Antefatto

Marco Olivieri, scrittore appassionato di giochi da tavolo, si appassiona a Black Rose War e decide di scriverci un libro. Come ci ha raccontato lui stesso: “Il progetto del libro è nato a seguito di una mia collaborazione con la Ludus Magnus Studio, per la quale ho scritto i racconti introduttivi dei personaggi presenti nel manuale del gioco “Black Rose Wars” e delle espansioni del Kickstarter.

Guerra della rosa nera

Da quelle idee ho sviluppato poi un progetto molto più ampio, che si è andato a collegare alla spettacolare ambientazione di un altro loro gioco molto famoso: Nova Aetas. Da qui è poi iniziata la stesura del romanzo che, grazie alla Myth Press (la casa editrice che si è occupata della sua pubblicazione), è diventato realtà.” Ed è così che è nato La Guerra della Rosa Nera.

Trama (solo un pizzico, senza spoiler sul Volume 2)

Torino, anno 1522. Nella città devastata dalla peste e sferzata implacabilmente dalla pioggia sorge una magione misteriosa in cui vive una ragazzina Irene, che si trova ad assistere a un evento straordinario, un rito che si ripete ogni dieci anni: è giunto il momento di uno nuovo scontro che decreterà chi diventerà il nuovo Gran Maestro della Loggia della Rosa Nera, un titolo che porta con sé grandi responsabilità e ancora più grandi poteri.

La Loggia tutto sa e tutto controlla e invita personalmente allo scontro i quattro maghi più potenti e meritevoli. Ed è così che in una notte di tempesta a Torino giungono quattro personaggi affascinanti e tenebrosi: Nero, il giovane che detiene il potere della Distruzione, nipote del vecchio Gran Maestro. Rebecca la necromante, il volto sempre seminascosto da un cappuccio viola. Jafar, il divinatore giunto dall’oriente, dove ha acquisito poteri misteriosi. E infine Tessa, una coraggiosa e battagliera femmina di fauno che detiene il potere della trasmutazione ed è determinata a vincere per il bene della propria specie…

Marco Olivieri

Ma qual è la storia di questi quattro maghi? Come sono giunti alla Loggia? Quali storie nascondono? Questi sono gli aspetti che potete scoprire leggendo La Guerra della Rosa Nera.

Conclusione

Con una scrittura elegante e dalla grande forza evocativa, Marco Olivieri intesse sapientemente quattro storie in una creando un intero mondo davanti agli occhi dei lettori, con vicende che si dipanano per poi reintrecciarsi e continue sorprese. I personaggi sono avvincenti e molto ben tratteggiati, senza tralasciare nessun dettaglio. L’aspetto che più mi ha colpita è il ritmo che non perde un colpo, anzi porta il lettore a leggere febbrilmente fino all’ultima riga.

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Fra i due volumi non si percepisce il minimo stacco, infatti inizialmente l’opera era stata ideata come libro unico. Devo dire che nel secondo volume il ritmo aumenta ulteriormente mantenendo sempre alto il coinvolgimento del lettore nella storia.

Guerra della rosa nera

La Guerra della Rosa Nera è un libro che sicuramente arricchisce l’esperienza di gioco di Black Rose Wars, dando un maggior contesto al gioco e approfondendone l’ambientazione. Voglio però sottolineare che non è affatto necessario conoscere il gioco per apprezzarlo: qualsiasi appassionato di fantasy, anche uno che non ha mai giocato a un gioco da tavolo, potrà immergersi facilmente nella storia e lasciarsi trasportare in questo mondo magico. Personalmente non ho ancora avuto occasione di provare Black Rose Wars, ma leggere il libro mi ha fatto venire moltissima voglia di conoscere il gioco.


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Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.