La Colonna di Fuoco – Recensione

La Colonna di fuoco, il nuovo gioco ispirato alla trilogia di romanzi di Ken Follett, ci proietta nell’Europa del XVI secolo ad affrontare i conflitti religiosi fra Cattolici e Protestanti.

Dopo I pilastri della terra e Mondo senza fine, è finalmente arrivato sui nostri tavoli il gioco ispirato al terzo volume della trilogia storica di Ken Follett ambientata a Kingsbridge: La colonna di fuoco. Edito in Italia da Giochi Uniti e sviluppato da Michael Rieneck, si tratta di un titolo affascinante e non eccessivamente difficile, adatto a diverse tipologie di giocatori.

Panoramica del gioco

La colonna di fuoco vi farà vestire i panni di importanti famiglie di mercanti che tentano di aumentare il proprio prestigio nel contesto dell’Europa rinascimentale dilaniata dai conflitti religiosi. A tale scopo, dovrete costruire i vostri empori in quattro importanti città (Parigi, Anversa, Kingsbridge e Siviglia), farvi rifornire di merci dai mercanti per poi rivenderle e ottenere l’appoggio di personaggi influenti per avvantaggiarvi rispetto ai vostri avversari. Il tutto tenendo sempre d’occhio i conflitti religiosi: ogni Personaggio infatti porta avanti il proprio credo e trovarsi in minoranza religiosa in una città significa essere scacciati, perdendo prestigio.

Il gioco si basa su una meccanica semplice da imparare: ogni giocatore dispone di sei dadi dai colori diversi. Il dado nero è il dado Religione, il cui punteggio indica per quanti turni dovrete restare fedeli allo schieramento prescelto. I colori di quattro degli altri dadi corrispondono a quelli delle quattro città e consentono di svolgere azioni in queste ultime: posizionarvi un Emporio, acquisire la carta Personaggio in cima al mazzo e posizionare sulla città la pedina Religione presente sul personaggio. Se al termine della vostra giocata sono presenti quattro segnalini Religione, in città si scatena il conflitto religioso.

La colonna di fuoco
Conflitto religioso a favore dei Protestanti

Il Personaggio resterà al vostro servizio per il numero di turni indicato dal dado con cui lo avete selezionato, fornendovi quindi benefici per un certo tempo. Tuttavia, ciò bloccherà il dado sulla carta, impedendovi di utilizzarlo finché non sarà di nuovo libero. Per consentire maggior flessibilità, i giocatori dispongono anche di un dado di colore viola, utilizzabile come jolly in tutte le città. Inoltre a fine turno, con uno dei dadi “liberi” (ovvero non posizionati su una carta Personaggio), è possibile muovere il proprio Disco Azione sulla Traccia delle Azioni; tale traccia è il mezzo principale per vendere le merci e ottenere Punti Prestigio.

La colonna di fuoco
La Traccia delle Azioni

Ogni turno è costituito da due semestri. Nel corso del primo semestre, a turno, i giocatori girano i dadi presenti su tutte le proprie carte abbassandone il valore di un punto e si effettua l’azione di ogni Personaggio. Quando un dado mostra il numero 1, il Personaggio viene scartato senza più svolgere l’azione corrispondente e il dado torna libero. Quando il dado nero della Religione arriva a 1, dovrete rilanciarlo e scegliere lo schieramento religioso con cui proseguire la partita.

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Durante il secondo semestre, a turno, i giocatori lanciano tutti i dadi liberi e ne scelgono uno per effettuare un’azione in una città. Fatto ciò, possono scegliere uno dei dadi liberi rimasti (se presenti) per effettuare un’azione sulla Traccia delle Azioni (il segnalino viene spostato sulla prima casella libera contrassegnata dal colore del dado prescelto; si possono spendere punti prestigio per farla avanzare ulteriormente).

Quando un giocatore raggiunge o supera i 50 punti o se uno dei quattro mazzetti di carte si esaurisce, si porta a termine il turno in corso svolgendone tutte le fasi, poi il gioco termina e si effettua uno scoring finale.

Per una descrizione completa delle regole si rimanda al Regolamento.

La colonna di fuoco
Tasselli Vantaggio

I materiali

Nella scatola di “La colonna di fuoco” troverete:

  • 1 tabellone
  • 52 carte Personaggio
  • 4 carte riassunto di gioco
  • 16 carte Evento
  • 4 carte Religione
  • 4 carte Loch Leven
  • 2 Fiaccole
  • 16 tasselli Protezione
  • 28 tasselli Vantaggio
  • 4 Crocette di annullamento
  • 30 pedine Religione (10 viola, 10 grigie e 10 beige)
  • 24 dadi (4 x nero, bianco, blu, marrone, arancione e viola)
  • 1 segnalino primo giocatore
  • 4 Dischi Azione nei colori dei giocatori (giallo, azzurro, verde, rosso)
  • 16 Empori nei colori dei giocatori (4 x giallo, azzurro, verde, rosso)
  • 4 Dischi Punteggio nei colori dei giocatori (giallo, azzurro, verde, rosso)
  • 56 Tasselli Merce (14 libri, 14 minerali, 14 tessuti 14 vino)
La colonna di fuoco
I tasselli Merce

I materiali sono di buona qualità. Come negli altri due giochi della trilogia, la grafica è stata affidata a Michael Menzel, illustratore di molti giochi di successo (Dominion base e Intrigo, Bruges, Agra, First Class e Firenze solo per citarne alcuni). Il tabellone è elegante e di grande impatto, le carte sono ben illustrate e la simbologia è immediata, pertanto dopo la prima partita non avrete più bisogno di consultare il regolamento per comprenderne gli effetti. Per molti aspetti La Colonna di Fuoco richiama nella sua veste grafica i sia i Pilastri della terra che Mondo senza fine, conferendo un piacevole aspetto di continuità e di solidità alla trilogia.

La colonna di fuoco

Le considerazioni del Topo di Ludoteca

La colonna di fuoco è un gioco ben ambientato e graficamente pregevole, potenzialmente adatto a giocatori di vari livelli di esperienza, anche se probabilmente i più appassionati del filone german non lo troveranno di proprio gusto.

Un aspetto dell’ambientazione che viene reso molto bene è quello del rapido mutamento delle fazioni religiose. Con quattro giocatori si parte in equilibrio (due Cattolici e due Protestanti selezionati in modo casuale). Con le carte Personaggio entrano in gioco i segnalini religione e in breve una fazione si troverà in vantaggio. I giocatori dell’altra fazione “cambieranno bandiera” appena possibile, perché restare in minoranza è molto svantaggioso (il linciaggio fisico è sostituito dal linciaggio a colpi di Punti Prestigio)! Ma se ritornare alla fazione opposta dovesse risultare conveniente, tutti cercheranno di arrivarci per primi. In ogni caso, è molto probabile arrivare a fine partita appartenendo tutti alla stessa fazione (portare avanti una partita giocando in minoranza 1 contro 3 è molto difficile a meno di armarsi di molti Personaggi che consentono di manipolare i segnalini Religione, come Francis Walsingham o il Vescovo Julius, ma anche in questo caso potrebbe trattarsi di una lotta contro i mulini a vento).

La colonna di fuoco
Carte personaggio

Una nota di merito per la trasposizione della narrativa del libro di Ken Follett nei meccanismi del gioco. I personaggi sono ben rappresentati e ricalcano da vicino i loro omologhi del libro. Chiaramente, i personaggi sono tanto più forti quanto è maggiore il loro ruolo nel volume di Follett e il tutto è stato comunque gestito con un bilanciamento notevole grazie al quale non esistono carte troppo forti o carte inutili, a prescindere dal personaggio rappresentato.

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Dal punto di vista strategico, inizialmente può sembrare una buona idea piazzare sui Personaggi dadi di valore molto alto; ciò da un lato è conveniente perché in questo modo anche l’emporio si troverà su una casella dal punteggio elevato. Tuttavia, se tutti i dadi vengono usati in questo modo, in pochi turni ci si troverà bloccati, senza la possibilità di assumere nuovi personaggio o di utilizzare la Traccia delle Azioni che nell’economia del gioco è fondamentale (molto più della traccia delle azioni bonus del Mondo senza fine, che è utile ma non così indispensabile al fine di vincere la partita). Pertanto, sarà necessario prestare molta attenzione alle scelte da effettuare.

La colonna di fuoco

In linea di massima non è troppo utile ingaggiare un Mercante per 5-6 turni perché difficilmente si riuscirà a vendere grandi quantità della stessa merce. Piuttosto, può essere meglio sfruttare i dadi dai punteggi più elevati per carte che danno punti (come la Regina Elisabetta o Caterina de Medici), che consentono di manipolare i segnalini Religione, che conferiscono Benefici (Francesco di Guisa, William Cecil) o che permettono di svolgere un’azione aggiuntiva sulla Traccia delle Azioni (Ned Willard, Carlos Cruz): quest’ultima opzione è molto forte se usata con saggezza.

Talvolta può anche risultare vantaggioso prendere un Personaggio con un dado da 1 per non lasciarlo agli avversari (magari in una città dove sarà probabile restare in minoranza religiosa e dove quindi perdere un emporio piazzato sulla casella 1 non è troppo grave).

La colonna di fuoco è più semplice rispetto a I pilasti della Terra (gioco di piazzamento e produzione risorse di grande eleganza), rispetto al quale è presenta maggior interazione fra i giocatori (in questo aspetto è forse un po’ più simile a Mondo senza fine). A nostro avviso, la trilogia non sbaglia un colpo e fornisce un altro titolo che offre un’esperienza di gioco coinvolgente e interessante.

A chi è adatto:
  • Agli appassionati della saga
  • A chi desidera un gioco non eccessivamente lungo o difficile
  • A chi apprezza i giochi con un buon livello di interazione fra i giocatori
  • A chi apprezza un’esperienza di gioco che richiede una continua adattabilità della strategia
A chi non è adatto:
  • A chi preferisce giochi di piazzamento classici
  • A chi preferisce pianificare una strategia fin dall’inizio senza doverla modificare più di tanto

La colonna di fuoco

7.7

Esperienza di gioco

7.5/10

Materiali

8.2/10

Rigiocabilità

7.5/10

Pro

  • Meccanica immediata da imparare
  • Bella veste grafica
  • Gioco adatto anche ai giocatori un po' meno esperti

Contro

  • Non adatto agli appassionati di giochi german
  • Un certo grado di elemento fortuna nell'ordine di uscita delle carte

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.