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Intervista a Valentino Sergi, autore di The Necronomicon

The Necronomicon è una serie composta da due librigame a tematica horror ambientati nell’inquietante mondo di J.P. Lovecraft.

Vi abbiamo già parlato di The Necronomicon: Carcosa, il secondo libro game della saga di Valentino Sergi ispirata alle opere di Lovecreaft. Oggi l’autore ci racconta chi è e come si lavora per realizzare un librogame. 

Ciao Valentino, ci racconti qualcosa su di te e su Officina Meningi?

Ho iniziato a lavorare nel settore editoriale a inizio secolo come redattore, consulente e autore, saltando da una casa editrice all’altra: 001 Edizioni, Edizioni XII, Comma 22, Edizioni BD, Edizioni Voilier, Perdisa Pop, Nicola Pesce Editore, Slow Food e Universal Pictures Italia.
Nel frattempo mi sono aggiudicato anche alcuni importanti riconoscimenti come il premio Lama & Trama e la menzione del Lucca Project Contest, ho pubblicato un discreto numero di graphic novel e, come giornalista/critico, ho firmato anche alcuni saggi su Frank Miller, Mike Mignola e Garth Ennis, oltre a qualche centinaio di articoli.

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Nel 2015 decido di mettermi in proprio e lancio il crowdfunding dell’irriverente gioco di carte Suicidium, un progetto che ha fatto un po’ di scandalo e che è stato selezionato e finanziato dal progetto Postepay Crowd di Eppela a sostegno delle produzioni ludiche innovative. Il successo dell’operazione porta a una felice collaborazione con l’editore perugino Dal Tenda, che ancora oggi lo ristampa per la grande distribuzione.

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Nello stesso anno, dopo aver vinto un concorso di Banca Friuladria e del coworking Talent Garden, decido di avviare lo studio di marketing e comunicazione culturale Officina Meningi, con cui svolgo attività di formazione e consulenza editoriale per aziende e realtà come La Scuola Internazionale di Comics, con cui nel maggio 2018 abbiamo fondato l’agenzia creativa Gomma, realtà che annovera nelle sue fila alcuni dei migliori docenti dell’istituto specializzati in illustrazione, fumetto, giochi in scatola, videogame e tanto altro…

Come è nata l’idea di realizzare i librigame The Necronomicon e perché hai scelto Lovecraft come testo di partenza?

Sono sempre stato un appassionato di adattamenti, tema che mi è caro dai tempi dell’università. La mia attività di autore è incentrata sull’analisi delle forme di comunicazione tra i media e sulle possibilità offerte dai moderni strumenti di stampa e di sviluppo digitale. Da ragazzo, inoltre, sono stato un avido lettore di librigioco e, complice anche il rinascimento italiano di questo tipo di letteratura, negli ultimi anni ho avuto il piacere di conoscere e partecipare a seminari di formazione con maestri assoluti come Joe Dever e Herbie Brennan.

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Quando ho cominciato a riflettere su un progetto per lanciare le attività di agenzia ho deciso di puntare in alto, realizzando un crowdfunding internazionale dedicato all’immaginario di uno scrittore che ho sempre amato dai tempi dei libretti Newton & Compton a 1000 lire: Howard P. Lovecraft.

Da tempo volevo dedicarmi a questo autore eccezionale, perché sono stati pochissimi gli adattamenti in grado di trasmettere le atmosfere orrorifiche e l’inquietudine cosmica dei suoi scritti, e la formula del librogame mi ha permesso di creare un libro in grado di immergere il lettore nei testi originali in maniera interattiva.

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Come si lavora per realizzare un librogame?

Non è come scrivere un romanzo, ma è un’operazione che coinvolge altri processi logici e creativi, poiché bisogna costruire più percorsi e finali coerenti con la narrazione. Inoltre anche la selezione dei racconti di partenza non è uno scherzo, dato che ho impiegato mesi nel rileggere con cura tutta l’opera lovecraftiana per individuare i testi che meglio si sarebbero intrecciati tra loro.

Mostro

Se vogliamo trovare un paragone, scrivere un librogame adattato è come unire la scrittura alla sartoria: si scelgono i materiali di partenza, si ritagliano e poi si cuciono i pezzi tra loro. Il resto è magia.

Che titolo consiglieresti a chi si affaccia per la prima volta alle opere di Lovecraft?

Le Montagne della Follia, visionario, evocativo, angosciante… di certo uno dei più rappresentativi in assoluto. Iniziate da qui per innamorarvi della sua scrittura, ma ponderate da subito l’acquisto dell’opera omnia da leggere, in seguito, rispettando il criterio cronologico per apprezzare l’evoluzione del maestro di Providence.

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Cosa ti è piaciuto di più del lavoro per realizzare la serie The Necronomicon?

C’è un istante, preciso e netto, quando stai scrivendo un libro o sviluppando un gioco, in cui percepisci che funziona. Ciò che stai costruendo comincia ad apparire solido, efficace e svilupparlo ti appassiona. Io vivo per questi momenti.

E cosa è stato più difficile?

Iniziare.

Iniziare un’opera così ambiziosa, complessa, con obiettivi, investimenti e responsabilità importanti, (davvero importanti rispetto a tutto quanto fatto in precedenza), in cui per giunta ti devi confrontare con un mostro sacro della letteratura… beh, spaventa. Spaventa molto.

The Necronomicon: Carcosa

Ora quali sono i tuoi progetti?

Sto lavorando a un gioco in scatola, Kafka’s Labyrinth, un astratto ispirato alle Metamorfosi per 2, 3 o 4 giocatori che intreccia meccaniche degli scacchi a quelle di Labirinto Magico, giusto per darvi qualche riferimento, con un sistema semplice e intuitivo, ma un grado di sfida in grado di appassionare tutti i tipi di giocatori!


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Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.