Intervista a Martino Chiacchiera
Di recente abbiamo parlato di Decktective: Lo sguardo dello spettro, un gioco di carte investigativo che fa parte di una nuova, ingegnosa linea lanciata da dv Giochi e ideata da due game designer italiani, Silvano Sorrentino e Martino Chiacchiera. Abbiamo intervistato per voi Martino, game designer esperto che si è messo alla prova con un gran numero di giochi spaziando tra generi molto diversi tra loro. Ecco cosa ci ha raccontato questo simpatico ed eclettico autore.
Ciao Martino, raccontaci qualcosa di te.
Vivo vicino a Francoforte da un paio di anni e passo gran parte del mio tempo con mio figlio e la mia compagna al parco giochi oppure nel mio ufficio in pigiama accanto a una tazza di tè, circondato da prototipi e giochi da tavolo. Inventare giochi è il mio lavoro da anni ma nonostante questo l’ho sempre vissuto come un hobby 🙂 La mia vera professione è vivere in pigiama.

Siamo curiosi di sapere come ti sei avvicinato al mondo delle escape room da tavolo e come sei arrivato a idearle.
Senza Silvano Sorrentino non sarebbe mai successo! Una sera di tanti anni fa ci siamo sentiti in videochiamata per chiacchierare di nuove idee insieme, io avevo un prototipo a tema investigativo realizzato su PowerPoint (tipo avventura punta e clicca ma fatto con PowerPoint…) e da lì è nato un flusso di pensieri che ci ha portato a Decktective e Deckscape.
Come lavorate tu e Silvano nello sviluppo dei vostri giochi?
Abbiamo canali Slack dedicati a ogni singolo titolo, ci confrontiamo quotidianamente sui vari titoli in sviluppo, ci proponiamo, bocciamo, miglioriamo le idee a vicenda, ci forniamo spunti e informiamo a vicenda, ci spartiamo i compiti il più possibile equamente. Siamo una squadra fortissimi! 😀
Dopo numerosi riuscitissimi Deckscape è arrivato anche Decktective, due indagini molto avvincenti tra l’altro :-). Come siete passati ai giochi investigativi?
In realtà Decktective è una idea che è venuta prima di Deckscape, ma l’affinità e l’esperienza di Silvano con gli enigmi (ne ha scritti tantissimi per anni e continua a farlo ancora per riviste anche importanti, nazionali e internazionali) ci ha fatto pensare che il sistema potesse essere adattato anche a una escape room di sole carte. All’epoca poi sia Exit che Unlock NON erano stati ancora annunciati, dunque ci parve subito una idea davvero originale rispetto a un gioco di deduzione. Da qui l’aver pubblicato prima Deckscape rispetto a Decktective. La vera svolta di Decktective però è stata la scena del crimine 3D, idea che ci è venuta mentre cercavamo nuove idee per Deckscape. Insomma, possiamo dire che i due giochi ai nostri occhi sono come due gemelli: hanno tanto in comune e sono praticamente nati insieme.
Quali sono gli aspetti più stimolanti nella progettazione di questo tipo di giochi? E i più difficili?
I più difficili sono anche i più stimolanti: la totale libertà nel tipo di contenuti da creare (ogni carta è unica e diversa da tutte le altre) e la possibilità di caratterizzare moltissimo ogni carta. È quasi come inventare un gioco nuovo (o un’ espansione) a ogni carta, con il vantaggio che è più facile fare modifiche e iterare il tutto. Ma la soddisfazione è la stessa!
Non dimentichiamo, comunque, che sei un autore di giochi di vario genere, con numerose pubblicazioni alle spalle. C’è un genere che prediligi?
No, non c’è. Mi sono fa sempre cimentato in generi diversi per divertimento e sfida personale, ma forse quello che davvero mi piace più di tutto oggi è esplorare spazi nuovi di game design senza farmi limitare dai canoni prestabiliti di questo o quel genere.

Come è nato Icaion? Avete da subito pensato a un KS per via dei molti materiali o è andata diversamente?
Icaion è stata una sfida di design titanica affrontata insieme a Marta Ciaccasassi: concepire e sviluppare un gioco che fosse completamente diverso da un altro (Mysthea) ma ambientato nello stesso universo… e che fosse combinabile con Mysthea per giocare a un terzo gioco (Mysthea: The Fall) ancora diverso dai precedenti… e che la trilogia di cui fa parte raccontasse una storia. Kickstarter è venuto spontaneo, essendo stato Mysthea a sua volta un Kickstarter di successo.
Che progetti hai per il futuro?
Un gioco basato su un libro pop-up su cui lavoro da oltre 5 anni e che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno… e una serie di idee pazze e molto sperimentali e personali che forse vedranno la luce o forse no, ma sono un traguardo personale e professionale che fino a qualche anno fa non credevo fosse nemmeno possibile raggiungere con il mezzo giochi da tavolo. Infine, ovviamente, nuove scatole per le linee Deckscape, Decktective, Similo e altri progetti di cui ancora non posso parlare, come ad esempio un gioco creato a 4 mani con il famoso Reiner Knizia e che a breve verrà annunciato 😉