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Hogwarts Battle – Recensione

Per gli appassionati del mondo di Harry Potter ci sono vari titoli disponi­bili da giocare, ma per la maggior parte si tratta di giochi molto semplici. I due più adatti a un pubblico di gamer sono Hogwarts Battle e Hogwarts Battle: Difesa contro le arti oscure (di cui trovate la recensione qui). Hogwarts Battle è un gioco cooperativo di deck-building in cui 2-4 giocatori impersonano Harry, Ron, Hermione o Neville e devono sconfiggere i Mangiamorte. Ideato da Forrest-Pruzan Creative, Kami Mandell e Andrew Wolf, è stato pubblicato in Italia da Asmodee.

Breve panoramica del gioco

Hogwarts Battle è un gioco cooperativo a campagna composto da sette episodi di difficoltà crescente in cui gli eroi della saga affrontano i Mangiamorte e il Signore Oscuro in persona. I giocatori scelgono il personaggio che vogliono utilizzare e ricevono le dieci carte che ne costituiscono il mazzo base. Sette di queste carte sono uguali per tutti, mentre tre sono personalizzate e anche le capacità dei maghi sono diverse.

Nel corso del gioco i giocatori acquisiranno carte per migliorare il loro mazzo utilizzando oggetti magici, lanciando incantesimi e utilizzando le abilità degli alleati (i personaggi più noti della saga).

Hogwarts Battle 2

Giocando le carte si possono ottenere punti reputazione, con cui si acquistano nuove carte, cuori con cui ci si cura e danni da attribuire ai malvagi per sconfiggerli. All’inizio del turno si girano un certo numero di carte Arti oscure, che presentano eventi negativi per i giocatori. Se i Mangiamorte conquistano i luoghi si girano più carte Arti oscure e ciò aumenta anche di molto la difficoltà per i giocatori. Dopodiché il giocatore attivo utilizza le proprie carte (la mano di base è di cinque). Quando ha svolto tutte le azioni che può e vuole fare, assegna i danni e infine può acquistare nuove carte. Poi il gioco passa al mago successivo.

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I giocatori partono con dieci punti salute. Quando arrivano a zero vengono storditi: in tal caso scartano tutti i segnalini che si hanno, metà delle carte in mano arrotondate per difetto e si posiziona un segnalino Controllo sul luogo. A fine turno la salute torna a dieci e il gioco prosegue normalmente. Per vincere i giocatori devono riuscire a sconfiggere tutti i malvagi proposti dallo scenario. La partita è persa se, prima che ci riescano, i cattivi prendono il controllo dei tre luoghi proposti dallo scenario.

Materiali e grafica

A livello di materiali Hogwarts Battle è un gioco abbastanza semplice ma ben fatto. Il tabellone ha spazio per tutti i tipi di carte e aiuta a gestire bene anche gli scarti. I segnalini sono spessi e abbastanza grandi. Le carte, cuore del gioco, sono resistenti ed estremamente chiare: il loro funzionamento è sempre descritto un modo ben comprensibile e che non dà adito a dubbi su come procedere.

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In questa foto sono presenti materiali dell’espansione La scatola mostro dei mostri

Le illustrazioni sono prese dai film della saga e vi troverete immersi nel mondo di Harry Potter con tutti i personaggi a cui siete affezionati e una gran quantità di oggetti magici legati alla storia di Harry Potter. Le carte includono molto testo, quindi la dipendenza dalla lingua è molto elevata.

I commenti del Topo di Ludoteca

Come avrete intuito, non sono una grande fan dei giochi collaborativi e questo è uno dei motivi per cui Hogwarts Battle mi ha piacevolmente sorpresa. Sarà forse l’ambientazione che mi piace davvero moltissimo, ma questo gioco è molto divertente ed è il mio secondo preferito a tema Harry Potter dopo Hogwarts Battle: Difesa contro le Arti oscure.

Hogwarts Battle 5

Per come è strutturato, il gioco può essere proposto anche i bambini e a chi non ha esperienza con i giochi perché i primi tre scenari sono davvero molto semplici e praticamente servono per imparare a giocare. Questo aspetto è risultato ottimo avendo deciso di giocare la campagna insieme a mia figlia di otto anni: per lei è stato molto semplice capire come imparare a gestire le varie situazioni di gioco, perché i vari aspetti vengono introdotti in modo molto graduale e con una difficoltà iniziale decisamente bassa (ma che cresce di colpo del quarto scenario in poi). Se siete già giocatori esperti, è consi­gliabile partire dal terzo scenario.

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Senza fare spoiler, ogni scenario di Hogwarts Battle aggiun­ge nuovi elementi che rendono il gioco sempre più articolato e aumentano parecchio la durata delle partite, mettendo decisamente alla prova gli eroi per riuscire a ottenere la vittoria finale. Hogwarts Battle supporta da 2 a 4 giocatori e risulta decisamente ideale anche da giocare in due.

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L’andamento della partita viene influenzato abbastanza dell’ordine di uscita dei cattivi, un aspetto su cui non si ha controllo, perché è casuale. Tuttavia, con un po’ di esperienza, saprete chi è più importante sconfiggere appena possibile e chi invece ha effetti tollerabili più a lungo senza risentirne. In linea generale, bisogna cercare di evitare che i cattivi conquistino più di due luoghi, perché in tal caso il numero di eventi Arti oscure da rivelare a ogni turno si alza e per i giocatori la situazione si fa parecchio difficile.

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Ben vengano quindi tutti gli effetti che fanno rimuovere segnalini controllo e attenzione ai poteri dei vari malvagi: come ben sapete se avete letto o guardato la saga, i Mangiamorte non sono tutti pericolosi allo stesso modo e i loro poteri e ruoli sono resi magistralmente nel gioco.

In definitiva Hogwarts Battle è un titolo di deck-building facile da imparare che offre molte belle avventure nel mondo di Harry Potter. Se vi appassiona la saga, sarà intrigante vestire i panni dei vostri eroi preferiti e usare oggetti magici e incantesimi per sconfiggere i cattivi.

Hogwarts Battle

7.7

Esperienza di gioco

8.0/10

Materiali

7.0/10

Rigiocabilità

8.0/10

Pro

  • Facile da imparare, proponibile a tutti
  • Gira benissimo in due

Contro

  • Variazioni di difficoltà legate al caso

Barbara Parutto

Fin da bambina Barbara è stata una grande appassionata di giochi da tavolo ed è cresciuta con i classici degli anni '80 e '90. Con il suo compagno ha iniziato a giocare a Magic e da lì al loro primo boardgame il passo è stato breve. Hanno una collezione di circa 300 giochi. Il topo di ludoteca è nato nella scatola di un gioco da tavolo, dove di notte si ritira per dormire. È molto curioso e ogni volta che vede un gioco nuovo gli fremono i baffi per la voglia di provarlo.