Great Western Trail: Argentina – Recensione+tutorial
Great Western Trail: Argentina è il ritorno di GWT con una nuova geografia e diversi cambiamenti nel gameplay, con una durata leggermente superiore rispetto al predecessore.
Great Western Trail: Argentina è il secondo capitolo della trilogia inaugurata con la seconda edizione di Great Western Trail (e la relativa espansione Rail to the North) e che terminerà con Nuova Zelanda. Come il resto della serie, il gioco è edito in Italia da Ghenos Games.
Rispetto al primo capitolo il gioco è stato reso un po’ più complicato, con l’aggiunta di una nuova risorsa, il grano, e un nuovo tipo di lavoratori sulla plancia, i granjeros, che per lo più interagiscono con questa nuova risorsa, ma che possono anche essere utilizzati per completare gli obiettivi e per conseguire punti vittoria alla fine del gioco. Anche per questo secondo capitolo il team di creazione è Alexander Pfister come autore e Chris Quilliams alla grafica. Quest’ultimo, ricordiamo, è apprezzato autore della grafica di giochi come Azul e Coimbra.
Breve panoramica del gioco
Great Western Trail: Argentina ha un gameplay abbastanza simile rispetto al fratello minore. Secondo molti, eccessivamente, e ciò non è del tutto falso. Il concetto generale del gioco è il medesimo e sostanzialmente si tratta sempre di spostare il proprio cowboy lungo il tracciato al fine di farlo interagire con i vari edifici – propri, altrui e neutrali – che permettono di svolgere le diverse azioni previste nel corso del gioco.
Fondamentale, naturalmente, la gestione della propria mandria, che servirà a finanziare il resto delle avventure e a fare punti vittoria alla fine del gioco, tra le altre cose. Una differenza non da poco, però, è data dalla ferrovia, poiché ora questa permette di prendere scorciatoie per giungere a Buenos Aires più rapidamente risparmiando tempo e denaro, oltre che di velocizzare l’arrivo della fine del gioco. Come dicevamo in precedenza, però, la novità principale introdotta da Argentina è il grano.
Con il grano sarà possibile fare soldi e punti vittoria interagendo con le navi e il mercato del grano, fattori che richiedono un certo tempismo, poiché le navi per i mercati europei partono a turni prestabiliti. Inoltre, è presente un quarto tipo di lavoratore, il granjero, che sostituisce i banditi (e le calamità naturali) e può essere assunto nella propria hacienda proprio come gli altri. Per una maggiore comprensione dei meccanismi del gioco è disponibile il tutorial sul nostro canale Youtube:
Great Western Trail – Argentina: materiali e grafica
I materiali di Great Western Trail: Argentina sono di ottimo livello. A partire dalle plance dual layer e dai tanti segnalini sagomati in legno, il gioco presenta componenti di qualità molto elevata e ottima ergonomia. Un appunto è da fare per le icone “ancora” sulle navi: davvero difficili da distinguere per via della scarsa differenziazione. Un altro dettaglio che lascia un po’ di perplessità è la finitura eccessivamente lucida dei componenti, tabellone in primis. La lucidità delle superfici di gioco crea molti riflessi e rende il gioco difficile da fotografare. L’ergonomia di gioco non ne risente eccessivamente, ma una finitura più opaca serebbe stata preferibile. Detto questo, il resto dei materiali è di primo livello e i cartoncini di ottimo spessore. Pressoché inutile, però, l’inserto in plastica, a differenza di altri giochi in cui è realizzato molto bene, come ad esempio nel caso di Viandanti a sud del Tigri.
Il gioco comunque occupa parecchio spazio sul tavolo, per via dei molti componenti, anche se non è esagerato nella grandezza. Giocare in quattro, però, è abbastanza impegnativo dal punto di vista della superficie necessaria, anche se non al livello di altri titoli. Per concludere, il titolo presenta dei materiali all’altezza con un’ottima ergonomicità.
I commenti del topo di ludoteca
Great Western trail: Argentina è un titolo decisamente riuscito, con ottimi materiali e gameplay all’altezza. Il suo unico “problema” sta nell’essere non un gioco nuovo, ma una sorta di “volume 2” che patisce un po’ la valutazione per chi ha già il capitolo precedente della trilogia.
Rispetto alla seconda edizione, Great Western Trail: Argentina è un po’ più complesso, lungo e, di fatto, più interessante e godibile. Gli elementi aggiunti vanno a migliorare ulteriormente una base molto solida che catturerà molti nuovi fan. Per i “vecchi” fan, invece, le novità potrebbero non essere sufficienti da giustificare l’acquisto a scatola chiusa, ma un gioco di questo livello è assolutamente almeno da provare.