God of War: Il gioco di carte – Recensione
God of War: Il gioco di carte offre dieci scenari combinabili per rivivere le imprese degli eroi dell’omonimo videogioco.
God of War: Il gioco di carte ĆØ un titolo pubblicato originariamente da CMON e portato in Italia da Asmodee. Edito nel 2019, ĆØ stato realizzato da Felipe Barros e Alex Olteanu, due designer forse poco conosciuti ma che si sono giĆ messi alla prova con giochi con ambientazione concessa su licenza (Narcos e Gekido, ad esempio) e il cui gioco di maggior successo ĆØ The World of SMOG: Rise of Moloch, finanziato con successo su KickStarter ancora con CMON nel 2018.
In God of War: Il gioco di carte i giocatori impersonano potenti eroi (naturalmente personaggi dell’omonimo videogioco) collaborando al fine di sconfiggere i nemici nei diversi scenari previsti dal gioco. Ognuno dei dieci scenari inclusi ĆØ unico e rigiocabile e la scatola riporta 90-180 minuti per sessione.
Breve panoramica del gioco
In God of War: Il gioco di carte ogni giocatore ha a propria disposizione un eroe a scelta tra Kratos, Mimir, Atreus, Freya o Brok e Sindri. In solo si gioca con personaggi fissi (Kratos come eroe e Atreus e Mimir a supporto); l’eroe gioca normalmente ed ĆØ l’unico che posiziona la pedina, mentre degli altri si possono solo utilizzare le abilitĆ . Ciascuno ha abilitĆ specifiche per il gioco in solitaria, cosƬ come la plancia, da girare sul lato corretto.
I giocatori poi dovranno scegliere uno scenario tra i dieci disponibili. Non è obbligatorio affrontarli in sequenza, ma il gioco consiglia di iniziare con I viandanti, il primo scenario, che è tra le altre cose forse leggermente più difficile di altri.
Il primo scoglio che ci si trova ad affrontare ĆØ quello del regolamento, purtroppo molto lacunoso. Ć praticamente obbligatorio affiancare alla lettura del regolamento anche la lettura delle FAQ pubblicate su Boardgamegeek.com da Alex Olteanu.
Dopo essersi debitamente informati sul funzionamento del gioco, sarĆ difficile non ritrovarsi a sfogliare il regolamento e/o le FAQ e questo ĆØ uno dei limiti principali di questo titolo. Gli scenari spesso non risultano adeguatamente chiari e il regolamento ĆØ eccessivamente approssimativo.
Il setup ĆØ piuttosto rapido: basta assemblare lo scenario con le dieci carte, la piramide rovesciata con in cima i mostri (casuali) e i vari mazzi dei giocatori. Il gioco si presenta come un deck-building ed ĆØ possibile migliorare il proprio mazzo e le abilitĆ degli eroi grazie al bottino raccolto durante lo svolgimento degli scenari. I personaggi dispongono di pedine in cartone, molto ben fatte e dalla grafica piuttosto piacevole, un po’ come il resto del gioco. Non essendo un grande appassionato di videogiochi, non ho mai provato God of War, ma ciò non mi ha dato alcun problema di fruibilitĆ .
Nel turno di gioco, il giocatore attivo può muoversi, giocare carte azione, usare la capacità Rabbia del proprio personaggio o interagire con lo scenario. Al turno di ciascun giocatore segue la fase di attivazione dello scenario (si rivela una carta miglioria e si attivano le carte scenario con la runa corrispondente). Dopo che tutti i giocatori hanno effettuato un turno, si verifica una fase di attivazione extra dello scenario, di modo che le carte da draftare siano sempre una in più rispetto al numero dei giocatori. A questo punto ogni giocatore può scegliere una carta da mettere in cima al mazzo o può eliminare una carta dalla propria pila degli scarti. à quindi effettivamente possibile migliorare il mazzo e rendere il personaggio via via più potente con il procedere della partita.
Per vincere una partita ĆØ necessario risolvere due scenari e affrontare un boss finale.
Materiali e grafica
La scatola quadrata di God of War: Il gioco di carte (25 x 25 x 8 cm) contiene una discreta quantitĆ di materiali, davvero troppi per l’elenco completo. Per riassumere, sono incluse 158 carte per i personaggi, altre carte per le missioni e i boss, 92 carte scenario, segnalini primo giocatore, Stordimento, Danno, Morte e di altro tipo, 5 plance Eroe, 6 pedine Eroe (Brok e Sindri giocano come un solo eroe) e altro ancora. La scatola ĆØ davvero bella piena ed ĆØ incluso un comodo e funzionale organizer in plastica per tenere tutto in ordine.
Le carte sono di buona qualitĆ e quelle degli scenari sono di grandi dimensioni, sono comode da gestire e danno un ottimo colpo d’occhio. Le pedine dei giocatori presentano illustrazioni molto dettagliate e, in generale, i materiali sono ottimi, a partire dalla resistente scatola. Grafica, illustrazioni e materiali sono il punto forte di questo titolo.
I commenti del Topo di Ludoteca
Parlare di un gioco con ambientazione su licenza e cercare di valutarne pregi e difetti non ĆØ mai semplice. In molti di questi giochi, l’immersione nel mondo tratto da un film o da un videogame ha spesso un’influenza preponderante sul godimento del titolo e chi non conosce molto l’ambientazione in questione rischia di essere tagliato fuori.
Naturalmente sono presenti anche notevoli eccezioni, come Red Rising, un gioco che ĆØ stato gradito da compagni di tavolo che non conoscevano la saga, o Harry Potter Hogwarts Battle: Difesa contro le arti oscure, un deckbuilding molto ben congegnato e perfettamente godibile anche da chi non ha mai sentito nominare il celeberrimo mago creato da J.K. Rowling (anche se non credo che effettivamente esista qualcuno che possa corrispondere a questo profilo).
Tuttavia, God of War: Il gioco di carte presenta alcuni aspetti non particolarmente esaltanti che esulano dalla questione dell’ambientazione. Innanzitutto, ĆØ suscettibile a una certa ripetitivitĆ ; i turni si susseguono un po’ tutti uguali e gli scenari non presentano una grandissima varietĆ l’uno dall’altro. Il secondo difetto ĆØ che, soprattutto per giocatori un po’ avvezzi al gioco da tavolo, questo gioco risulta un po’ facile da vincere. Basta un minimo impegno nel gestire le abilitĆ degli eroi e la vittoria arriverĆ inevitabile e anche piuttosto in fretta, anche giocando in solo o in due (il gioco ĆØ per 1-4 giocatori). Si tratta, per altro, di un difetto riconosciuto dalla maggioranze delle recensioni degli utenti su Boardgamegeek.com.
La scarsa fruibilitĆ del regolamento, la ripetitivitĆ del gioco e la facilitĆ complessiva degli scenari sono fattori che potrebbero scoraggiare chi non si ĆØ mai avvicinato al mondo di God of War. Chi, invece, ĆØ appassionato della serie videoludica potrebbe invece divertirsi nel rimanere a contatto con l’ambientazione senza prendere in mano il joystick.