Intervista ad Alessia Luca, autrice di Aqua Mirabilis
In previsione dell’uscita di Aqua Mirabilis, un gioco in cui impersonare profumieri e creare mirabolanti fragranze, abbiamo fatto due chiacchiere con l’autrice.
Quest’anno, in occasione di EssenSpiele 2019, Gotha Games presenterà Aqua Mirabilis, un gioco che alla prima impressione mi ha fatto venire l’acquolina in bocca. L’ambientazione infatti, è molto originale e affascinante: nientemeno che il mondo dei profumi.
I giocatori, nei panni di profumieri di corte, dovranno procurarsi e mescolare con sapienza diverse essenze per creare nuove ricette di profumi. Oltre alla splendida ambientazione, anche la meccanica, che si inserisce nel filone german, sembra decisamente interessante. Aqua Mirabilis è l’esordio di Alessia Luca, una game designer italiana piena di idee, che oggi ci racconta qualcosa di sé e ci fornisce qualche gustosa anteprima sul suo gioco.
Ciao Alessia, innanzi tuo raccontaci qualcosa di te!
Professionalmente sono un formatore per le risorse umane, progettista didattico specializzato in nuove tecnologie per la didattica, Instructional Designer e Multivision Designer, GameTrainer®. Faccio parte della Tana dei Goblin di Cagliari, città dove attualmente vivo… ma non sono sarda… diciamo pure “una romana vagabonda”.
Essenzialmente sono una creativa… mi piace trovare soluzioni impossibili a qualsiasi problema senza mai rinunciare a un certo gusto estetico, a una particolare armonia. Questo in tutte le cose e in tutte le forme del creare in cui amo cimentarmi in periodi diversi della vita: dallo scrapbooking, al making sia analogico che digitale, al gaming, alla robotica, all’editing di e-book e prodotti multimediali.
I giochi da tavolo entrano prestissimo nella mia vita e altrettanto presto ho iniziato a modificarli perché non mi piacevano affatto. Fondamentalmente sono terribilmente sfortunata nei giochi, non ho nemmeno mai vinto alla pesca miracolosa per intendersi. Quindi il mio obiettivo principale era inventarmi tutte le regole possibili che eliminassero il fattore alea! Per alcuni giochi era semplice, ma al gira la ruota del “Pranzo è Servito” sinceramente mi sono arresa… a meno che giocassi a fare i tris di portate uguali!
Poi ho iniziato a inventarmi i giochi da tavolo con i Lego… pieni di trappole… botole, trabocchetti… oggetti da recuperare. Quando 20 anni dopo li ho visti in Germania sugli scaffali dei negozi ho cominciato a credere che forse le mie idee non erano proprio così strampalate!
Ed è stato proprio il periodo di vita in Germania e il mio battesimo a Essen nel 2008 a farmi capire che fare giochi era una cosa che in fondo mi riusciva abbastanza bene. Allora mi sono messa a studiare seriamente… ehm a “giocare”!
Il tuo gioco, Aqua Mirabilis, ha una tematica molto particolare e accattivante, il mondo dei profumi. Come è nata l’idea?
Ogni volta che pensavo a farmi venire un’idea per un nuovo gioco, cercavo sempre un tema mai trattato. E nel 2010 non esisteva nessun gioco che avesse il profumo come tema. Io stessa non conoscevo molto sul tema… mi sono un po’ documentata e ho fatto germogliare qualche idea al riguardo. Ci ho dormito sopra una notte. La mattina avevo tutto nella testa. La sera stessa stampo il primo prototipo.
Quando torna mio marito da lavoro gli chiedo: “Playtestiamo?”. Lui mi guarda un po’ sconvolto, perché nonostante fosse abituato ai miei “protolampo” questo li aveva battuti tutti sul tempo. Mio marito poi è il tipo che se deve dirti che non gli piace una cosa riesce anche ad offenderti. Invece il gioco gira… gli piace. Mancavano solo due settimane a IDEA G 2011, a cui mi ero già iscritta… Ho deciso di inserire anche questo tra i prototipi da portare, anche se non ha praticamente playtest in 3 e in 4.
Che influenza ha avuto la partecipazione a Idea G?
A Idea G succede qualcosa di strano… il gioco attrae… tutti vogliono provarlo… più editori se ne interessano. E soprattutto scopro che gira bene anche in 3 e in 4. Infondo lo avevo portato solo per playtestarlo, non per cercare un editore. Invece firmo il giorno stesso un contratto di edizione.
E in seguito come è proseguito il lavoro di sviluppo? Quanto tempo è servito per arrivare al gioco come lo vedremo?
Il lavoro di sviluppo su questo gioco è stato lungo e viscerale, sia perché alla fine, dopo alcuni anni di lavoro non è stato pubblicato dal primo editore con cui era sotto contratto, sia perché nel tempo ho maturato competenze e punti di vista diversi. Per un autore è importante non affezionarsi troppo alla propria creatura. Nel senso che, da brava mamma che sono, non mi ostino a plasmare mio figlio a mia immagine e somiglianza… lascio che in un certo senso assuma le sembianze che più gli appartengono. Lo stesso valeva per il mio gioco… allora via tutti i belletti e le cose inutili, via tutto ciò che non è essenziale e naturale nelle logiche del gioco.
Quindi la prima versione del gioco è ben diversa da quella finale, perché in una seconda fase ho voluto trovare una meccanica che potesse effettivamente tradurre le dinamiche principali che sono alla base del gioco e del fenomeno stesso che si era venuto a configurare alla Corte del Re.
Questo gioco ha avuto uno sviluppo di ben 8 anni… ha una marea di playtest alle spalle, di limature smussature. Non ha la presunzione di essere perfetto, ma godibile da chi si siede e vuole cercare di capire quanta fatica dovesse fare anche il più affascinante e scaltro dei profumieri per un po’ di meritata notorietà!
Puoi raccontarci qualcosa in più su Aqua Mirabilis?
Qualcosa in più… partiamo da qualcosa in meno…. Nel senso che ci tengo a sottolineare che in questo gioco non ci sono monete. Non si vende niente! Non si guadagnano soldi. Non si spendono soldi. E soprattutto, non si usano soldi per sedurre le dame come qualcuno maliziosamente ha iniziato a pensare. Non ci sono ricette di profumi da seguire… tutto è relativo! In ogni momento del gioco un’essenza, un fiore, un profumo può valere tanto o nulla. Tutto ciò che sembra più ovvio da fare, spesso è la scelta meno opportuna. Così come il profumo ti ammalia e ti porta in strade lontane, così nel gioco è facile perdere la testa e la cognizione del tempo, che è davvero pochissimo.
Servono almeno 2-3 partite per iniziare a dominarlo… e soprattutto è un gioco a profonda interazione indiretta. Se partite con l’idea di giocarlo pensando solo al vostro laboratorio, non avrete possibilità… la concorrenza è spietata! E lo è ancora di più giocando in due. Dai vi svelo un piccolo segreto: la board è stampata su entrambi i lati. Una è solo per il gioco a due. E le player-board sono veramente grandissime, con una rondellosa meridiana. A cosa servirà?
Hai altri progetti in cantiere?
Progetti di quelli iniziati e mai completati tantissimi, come del resto gran parte degli autori inediti. Di nuovi qualcuno… Di pronti in cerca di editore un paio, tra cui uno di cui sono coautrice e al quale sono molto affezionata perché è un gioco divertentissimo che piace a tutti. Si chiama Smart Shark! Aspetta solo che qualcuno lo butti sul mercato perché, per quel poco che ne so di editoria, è uno di quel tipo di giochi che potrebbe vendere!
Puoi trovare giochi da tavolo e moltissimi altri prodotti sul nostro store di fiducia, getyourfun.it!